
La questione dell’ispettore
La figura professionale dell’ispettore, ex-responsabile tecnico della revisione ministeriale, è normata sia dal diritto comunitario che da quello nazionale. Nello specifico si fa riferimento al Regolamento di Attuazione del Codice della Strada,…
Leggi tuttoIl settore revisioni
oggi
Sin dal principio della privatizzazione del settore si è persa di vista la reale funzione della REVISIONE ministeriale, il controllo tecnico del parco circolante indispensabile per la salvaguardia della sicurezza stradale e la tutela dell’ambiente. Negli…
Leggi tuttoGli obiettivi di FederIspettori
Primo fra tutti il riconoscimento della categoria, non solo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che nel frattempo ha già previsto un apposito registro legittimandone di fatto la figura professionale) ma anche da…
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Approfondimento Quotidiano
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera aperta dell’associazione FederIspettori, recentemente nata per tutelare e riqualificare la revisione e la figura professionale dell’Ispettore Tecnico. Il Consiglio direttivo è composto da Diego Brambilla, Lino Di Pasquale, Roberto Frixione.
Lettera aperta di FederIspettori
Nelle inchieste sul settore delle revisioni, che periodicamente vediamo pubblicate sulle riviste specializzate, si tende a non citare mai chi effettua realmente le operazioni: gli ispettori tecnici dei centri di controllo. Che a oggi, però, non esistono: non c’è un accordo nazionale che li riconosca, ma soltanto generici contratti (Ccnl) dei metalmeccanici o del commercio, che fanno riferimento a nomi fantasiosi come «revisionista» o «revisionatore», spesso operai oppure impiegati tecnici generici. In realtà, si tratta di figure che svolgono la funzione di «sostituto pubblico ufficiale», come sancito dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 17348/2020), che configura a loro carico una possibile accusa di «falso ideologico in atto pubblico».
Con la privatizzazione del settore si è persa di vista la reale funzione della revisione, cioè controllare che i veicoli siano in condizioni di massima efficienza per garantire la sicurezza del conducente, dei passeggeri e degli altri veicoli circolanti e per rispettare i livelli di rumore e inquinamento stabiliti dall’articolo 79 del Codice della strada.
In realtà si è creata la convinzione che la revisione sia una “tassa” in più da versare allo Stato. Da quel momento la qualità dei controlli si è abbassata e il motto “il cliente ha sempre ragione” è diventato quasi un imperativo: chi non si adegua, soccombe. Mentre ai tavoli tecnici, con scarsa percezione del mondo reale, si discute di tempi di attesa delle prove fari o dell’uso del comando di sforzo al pedale freni, grazie a un gruppo di ispettori tecnici è nata FederIspettori, associazione che si propone di tutelare la figura di questi professionisti.
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