Tag

chilometri revisione Archivi - FederIspettori

Per gli utentiChilometri revisione

La verifica del chilometraggio è un’operazione fondamentale che deve sempre precedere l’acquisto di un’auto o di una moto al fine di evitare brutte sorprese. La percorrenza viene registrata manualmente dagli ispettori all’atto della revisione ministeriale, pertanto viene aggiornata a cadenza biennale per la maggior parte delle categorie di veicoli. La raccolta dati è stata avviata nei centri di controllo dal 2015, ma i chilometraggi con valore di certificazione sono disponibili da Giugno 2018 in poi. Tutte le registrazioni antecedenti a questa data sono state eliminate in quanto poco attendibili ed inutilizzabili a fini legali*. Nulla di strano. Prima di Giugno 2018 i chilometraggi trascritti dagli operatori venivano inseriti nel database senza la sottoscrizione del proprietario del veicolo, prassi necessaria a scongiurare eventuali errori di digitazione. Da Giugno 2018 in poi, per garantire la veridicità della certificazione, la percorrenza rilevata viene controfirmata dall’automobilista sulla documentazione ufficiale della revisione ministeriale. In caso di incongruenza, il dato viene corretto seduta stante dall’ispettore nel centro di controllo, altrimenti viene pubblicato senza possibilità di rettifica sul Portale dell’Automobilista, il sito della Motorizzazione Civile per il cittadino. A questo proposito, è utile spendere due parole in quanto il cattivo utilizzo della pagina web ministeriale ha giocato – e gioca tutt’ora – brutti scherzi agli automobilisti convinti di essere tutelati a 360° dallo Stato in occasione della compravendita di un veicolo. Innanzitutto, è bene sapere che esistono due servizi per visionare il chilometraggio registrato: Verifica ultima revisione e Verifica revisioni effettuate. Come si evince dal nome, il primo tool consente la consultazione del chilometraggio trascritto all’ultima revisione mentre il secondo riporta lo storico delle percorrenze rilevate, sempre durante la revisione, da Giugno 2018 in poi. Il servizio più completo è riservato agli utenti iscritti al Portale dell’Automobilista come “cittadino”, mentre quello base è accessibili a tutti direttamente tra i “servizi online” alla homepage del sito (sequenza di immagini sottostante).

*Le percorrenze rilevate tra il 2015 e Giugno 2018 sono visionabili esclusivamente con il servizio “Verifica ultima revisione” per i veicoli che non hanno ripetuto la revisione negli anni successivi.    

LA TRUFFA

Come già specificato (è molto importante questo passaggio), la caratteristica peculiare del servizio “Verifica ultima revisione” è la possibilità di visionare esclusivamente i dati relativi all’ultima ispezione ministeriale. Di conseguenza, con l’effettuazione di una nuova revisione, i dati della precedente vengono sovrascritti: ecco il trucchetto sfruttato dei rivenditori di veicoli disonesti. Dopo la manomissione dell’odometro finalizzata ad “alleggerire” il chilometraggio di un veicolo, è sufficiente ripetere il controllo tecnico, anche al di fuori della regolare scadenza, per cancellare ogni apparente prova della percorrenza reale. Purtroppo la legge italiana non disincentiva questa pratica: un ispettore non può rifiutarsi in alcun modo di eseguire un’ispezione tecnica e l’incongruenza chilometrica non comporta l’esito sfavorevole della stessa. Per completare l’opera, i truffatori rimuovono dalla carta di circolazione la pacetta adesiva attestante la revisione fantasma, o addirittura distruggono il documento inscenando uno smarrimento fittizio. Sul duplicato, di prassi, figurano solo i dati relativi all’ultima ispezione: è sufficiente qualche decina di euro per “risolvere il problema” senza destare sospetto. Con l‘escamotage della doppia revisione (o revisione anticipata come dir si voglia) sono stati raggirati migliaia di cittadini, ma con l’introduzione del servizio “verifica revisioni effettuate” tutto cambia: è possibile procedere legalmente contro i truffatori o, meglio ancora, evitare le truffe.

STORICO REVISIONI – VERIFICA REVISIONI EFFETTUATE

Il servizio “Verifica revisioni effettuate” è l’unico strumento che consente di scovare eventuali revisioni “fantasma” effettuate per sovrascrivere il chilometraggio reale di un veicolo, ma per consultarlo è necessario iscriversi gratuitamente al Portale dell’Automobilista. Nonostante attualmente lo storico sia composto da un massimo di due revisioni (3 per i veicoli soggetti a obbligo di revisione annuale), non sarebbe un caso isolato scoprirne tre, addirittura quattro, nell’arco del biennio. Qualora si verificasse un’incongruenza fra il numero di revisioni presenti nel database del Portale dell’Automobilista e quelle riportate sul libretto di circolazione, è molto probabile sia avvenuta una manomissione dell’odometro mascherata con l’escamotage della doppia revisione. Diffidate di chiunque metta in dubbio la veridicità degli archivi della Motorizzazione: le etichette sono falsificabili e rimovibili, i dati memorizzati no. 

Dopo aver effettuato la registrazione al Portale dell’Automobilista o il login per gli utenti già iscritti, è importante non fare confusione con il servizio “Verifica ultima revisione” che resta comunque disponibile anche dopo l’accesso con le credenziali. Il tool “Verifica revisioni effettuate” si trova nel menù laterale del cittadino selezionando la voce “Accesso ai servizi”, ben diverso dal menù principale orizzontale nel quale sono presenti i “Servizi online”. Di seguito la guida passo-passo:

Come si evince dagli screenshot, con il servizio “Verifica revisioni effettuate” ricompaiono i dati sovrascritti in “Verifica ultima revisione”. In questo caso, nulla di anomalo in quanto la periodicità dei controlli è in linea con la normativa vigente (Giugno 2018 – Giugno 2020) e la percorrenza ha subito un  ragionevole incremento. Purtroppo le cose non vanno sempre così:  il mercato è saturo di veicoli con chilometraggio taroccato, OCCHI BENE APERTI! Diffidate di venditori improvvisati e prezzi troppo bassi: nessuno regala nulla. L’affare è dietro l’angolo, ma anche – soprattutto – la fregatura!

Chilometri revisione

L’ultimo aggiornamento del Portale dell’Automobilista risalente a metà Luglio 2018 ha reintrodotto lo  storico delle revisioni effettuate a partire dal 1° Giugno 2018 (immagine di sotto) (approfondimento).

Messaggio presente sulla pagina del servizio di consultazione dei chilometraggi sul Portale dell’Automobilista

Gli effetti di tale provvedimento si dovrebbero manifestare da Giugno 2019 per i veicoli con periodicità del controllo ministeriale annuale (taxi, n.c.c., autoambulanze ecc.) e dall’anno successivo per tutti gli altri veicoli, ma il sistema è già stato messo alla prova in diverse occasioni prima del previsto. L’esigenza di pubblicare le percorrenze rilevate durante la revisione nasce per contrastare la cosiddetta truffa dei chilometri che interessa più del 50% dei veicoli di seconda mano in vendita (fonte Nonprendermiperilchilometro), un flagello che danneggia in primis il consumatore, ma anche le imprese oneste del settore. I limiti del servizio “Verifica ultima revisione” (tool del Portale dell’Automobilista che consente la sola consultazione dei dati relativi all’ultima revisione effettuata) in vigore precedentemente sono ben noti e molti utenti sono stati danneggiati dall’effetto boomerang derivante dall’utilizzo truffaldino dello stesso. Considerando che ogni revisione sovrascriveva i dati rilevati durante la precedente, era molto semplice per i commercianti disonesti cancellare ogni prova informatica della truffa potendo contare sulla presunta certificazione (falsa) generata del Portale dell’Automobilista. Dopo la rimozione fisica dell’etichetta adesiva attestante l’eventuale revisione sospetta dalla carta di circolazione e l’alterazione dell’odometro, il veicolo era a tutti gli effetti ringiovanito e pronto per per un altro controllo ministeriale avente come unico fine la cancellazione dal Portale dell’Automobilista del reale chilometraggio (fenomeno della doppia revisione o revisione anticipata in quanto il più delle volte veniva eseguita in anticipo rispetto alla regolare scadenza). Tralasciando i vari trascorsi (approfondimento), dal 1° Giugno 2018 si può veramente considerare finita l’era delle truffe con il pretesto della revisione ministeriale, ma solo per coloro che sono attenti alle indicazioni (ATTENZIONE, SONO CAMBIATE LE PROCEDURE!).

Prendiamo in considerazione il seguente veicolo andato all’asta nel Gennaio 2019 con 187518 chilometri all’attivo (foto di sotto) (fonte gruppo Facebook di Nonprendermiperilchilometro).

Considerando che non tutti i potenziali acquirenti del veicolo sono a conoscenza di questo dato, il primo controllo che solitamente viene eseguito per accertare la veridicità del chilometraggio  è la consultazione del Portale dell’Automobilista ed il risultato è il seguente:

Per gli utilizzatori delle varie app disponibili per smartphone che comunque fanno riferimento ai dati pubblici messi a disposizione dal Portale dell’Automobilista il risultato è il medesimo (in ordine lo screenshot da Infotarga, Scanner Veicoli ed  iTarga):

Tutto torna, almeno apparentemente. L’accattivante veicolo in vendita con poco meno di 120000 chilometri il 27 Febbraio 2019 ne registrava 116550, un dato perfettamente in linea con le aspettative e con quanto indicato dalla carta di circolazione del veicolo (sul libretto è presente una sola etichetta attestante la revisione ministeriale del 27/02/2019). Una cosa non torna: che fine hanno fatto le tracce informatiche della revisione effettuata in data 4 Dicembre 2018 nella quale sono stati registrati dall’operatore 187238 chilometri? Stando a quanto riportato sul Portale dell’Automobilista, “la successione storica dei dati di revisione” dovrebbe essere disponibile “per le operazioni effettuate successivamente al 1° Giugno 2018”, ma c’è un piccolo particolare che quasi tutti ignorano, forse perchè scritto tra parentesi. Solo gli utenti registrati sul Portale dell’Automobilista hanno accesso alla cronologia delle revisioni, un servizio indispensabile  per prevenire le truffe dei chilometri con l’escamotage della cosiddetta revisione anticipata. Dopo aver effettuato registrazione e login sul Portale dell’Automobilista come cittadino, oltre al servizio “Verifica ultima revisione” è disponibile “Verifica revisioni effettuate” (Home/Accesso ai servizi/Verifica revisioni effettuate), ma fate attenzione, potrebbero comparire brutte sorprese… 

Di seguito un altro caso, un veicolo che a distanza di un giorno è stato sottoposto a due revisione ministeriali; nella prima sono stati registrati quasi 300000Km, nella seconda all’incirca la metà (immagine di sotto) (screenshot da Infotarga):

La consultazione del Portale dell’Automobilista in modalità pubblica omette la revisione con il chilometraggio reale perchè sovrascritto dalla successiva (revisione anticipata(immagine sotto),

ma accedendo all’area riservata riemergono le prove di un probabile tentativo di truffa (immagine sotto).

Cosa aspetti a registrarti? Clicca qui e segui le indicazioni!

N.B. Per il momento il servizio “Verifica revisioni effettuate” non è disponibile per gli account professionali dei centri di revisione.

NEW – Clicca qui per leggere la guida alla consultazione dello storico delle revisioni – NEW

Per gli operatoriChilometri revisione

Dopo quattro anni di sperimentazione si può considerare terminata la fase beta relativa all’acquisizione del chilometraggio durante la revisione ministeriale. La gestione dell’errore di inserimento ad opera dell’ispettore addetto al controllo del veicolo è stato il punto critico che ha rischiato di mettere in crisi l’intero sistema facendone vacillare la credibilità agli occhi di tutti. Imprecisione durante l’inserimento manuale del dato o manomissione del contachilometri? L’introduzione dell’obbligo di controfirma da parte del proprietario del veicolo sul valore rilevato come da circolare prot. 26868 del 30/10/2018 (link) ha in parte risolto questo dilemma, ma le procedure di rettifica del dato nell’eventualità fosse stato inesatto risultavano poco pratiche e non sempre efficienti. Per effetto della circolare prot.ru.1815 del 21/01/2019 (link) è stata digitalizzata l’operazione di correzione, modifica eseguibile esclusivamente in giornata dal centro di controllo in cui è avvenuta la revisione ministeriale. Di seguito la guida passo dopo passo per la rettifica del chilometraggio con ristampa immediata dell’etichetta attestante il controllo ministeriale:

1) Collegarsi al Portale dell’Automobilista (link) e selezionare “Accedi al Portale” per accedere all’area riservata.

2) Una volta effettuato il login, selezionare “Accesso ai servizi” e dal menù a tendina che compara “Revisione e collaudi“. Per procedere viene richiesto un codice pin di 8 cifre, password richiedibile selezionando “Gestione Pin” dallo stesso menù.

3) Selezionare “Revisione veicolo” o “Revisione ciclomotore” a seconda della categoria del veicolo a cui è necessario modificare il chilometraggio.

4) Inserire targa e categoria del veicolo, successivamente selezionare “Ricerca revisione“.

5) Selezionare la revisione in oggetto e cliccare “Modifica Km“.

Nel caso in cui la data di esecuzione della revisione ministeriale non coincide con quella della rettifica, il sistema impedisce l’operazione.

6) Inserire il chilometraggio corretto e selezionare “Conferma modifica“.

7) Dopo la comparsa del messaggio di buona riuscita dell’operazione selezionare “Indietro“.

8) Per lo stesso veicolo figurano due revisioni aventi le stesse caratteristiche, ma la prima risulta “Annullata” (chilometraggio errato) mentre la seconda “Attiva” (chilometraggio corretto). Selezionare la revisione con il chilometraggio corretto e cliccare “Ristampa tagliando“.

La ristampa dell’etichetta è il passaggio più complicato in quanto non tutte le stampanti hanno preimpostato il formato carta  “etichetta” e potrebbero esserci delle difficoltà nell’allineamento del testo. Non potendo fornire informazioni precise vista la grande varietà di hardware e software in dotazione ai centri di revisione, si consigliano i seguenti accorgimenti per ottenere un risultato accettabile qualora ci fossero problemi nella modifica del formato carta di defaultA4(Proprietà/Formato carta/”Etichetta”):

  • Selezionare la stampante ad aghi solitamente impiegata per la stampa delle etichette
  • Selezionare “Dimensioni effettive
  • Selezionare l’orientamento “Verticale

 

 

 

 

Per i più pratici con l’informatica è possibile inserire il formato carta “etichetta” dal pannello di controllo del computer (Pannello di controllo/Dispositivi e stampanti):

 

a) Cliccare col tasto destro del mouse la stampante ad aghi normalmente impiegata per la stampe delle etichette e selezionare dal menù che compare “Proprietà Stampante“:

b) Nella scheda “Generale” selezionare “Preferenze“.

c) Nella scheda “Carta/Qualità” selezionare il formato carta “Personalizzato“.

d) Compilare il nuovo formato rinominandolo “Etichetta” ed inserendo “94mm” come larghezza e “51mm” coma lunghezza. Al termine selezionare “Aggiungi“. Dopo questa procedura sarà possibile tornare al punto 8) e stampare correttamente l’etichetta impostando come formato carta “Etichetta” (Proprietà/Formato carta/”Etichetta) e adattando il documento alle dimensioni della pagina.

N.B. Alcuni gestionali consentono la correzione del chilometraggio direttamente dal software di prenotazione senza accedere al Portale dell-Automobilista. Altri dopo il punto 6) consentono la ristampa automatica dell’etichetta direttamente dal gestionale.

 

Per gli operatoriPer gli utenti

La circolare prot. 26868 del 30 Ottobre 2018 (link) contenente le prime indicazione operative relative al decreto dirigenziale 211 (link) chiarisce gli ultimi aspetti riguardanti il tema chilometri/revisione segnando la fine della fase sperimentale (approfondimento). La percorrenza rilevata dall’ispettore durante il controllo ministeriale d’ora in poi avrà il valore di certificazione, ma l’utente dovrà controfirmare il dato presente sulla documentazione. L’intento del Ministero è quello di scongiurare gli errori di trascrizione che rendevano i dati incerti ed il servizio di consulenza poco attendibile: il 19 Novembre 2018 entreranno in vigore le nuove disposizioni e sarà una data da ricordare. Vista l’importanza di questo procedimento, è fondamentale all’atto del controllo ministeriale la presenza dell’intestatario del veicolo o di un delegato del quale dovrà rimanere traccia negli archivi del centro revisioni (delega nell’immagine di destra)(download). La novità non è stata vista di buon occhio dagli addetti ai lavori: una prescrizione apparentemente banale rischia di penalizzare ulteriormente un settore reduce da anni di mala gestione. -Come gestire i veicoli in leasing? E i mezzi da lavoro? Le autofficine?- Il problema principale è sempre quello dei controlli: verranno puniti coloro che non si adegueranno all’obbligo di delega? Ormai è noto che gli utenti preferiscono i centri di controllo libertini a quelli professionali che vengono scartati a priori perchè “troppo pignoli“: –sarà l’ennesimo pretesto che farà incrementare i guadagni agli irregolari?- Dopo numerose segnalazioni all’amministrazione, a tre giorni dall’entrata in vigore della nuova normativa, viene emessa la circolare prot. 28543 del 16/11/2018 (link) che alleggerisce la precedente snellendo la burocrazia dove superflua. I seguenti soggetti saranno autorizzati ad autocertificarsi come sostituti all’intestatario della carta di circolazione del veicolo (autodichiarazione nell’immagine sotto)(download)

  • Familiari
  • Utilizzatori in caso di leasing o noleggi a lungo termine
  • Autisti nel caso di imprese di trasporto o flotte aziendali
  • Soggetti previsti dalla circolare n. A15/2000/MOT prot n.261 Mn del 21 Aprile 2000

(*)

  • Soggetti delegati dall’intestatario del veicolo in via occasionale e gratuita
  • Imprese e società che gestiscono autoscuole e studi di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto
  • Funzionari degli uffici regionali ex UMA
  • Ditte costruttrici di veicoli, dispositivi ed unità tecniche indipendenti
  • Associazioni di categoria degli autotrasportatori (legge n.11/96)

E gli autoriparatori? Come è ben evidente, a prova della direzione intrapresa con la recente normativa comunitaria, non fanno parte dell’elenco degli autorizzati senza delega. Qualcuno era convinto che la mobilitazione generale a seguito della prima circolare riguardasse le firme false da parte di familiari o autisti? Sia chiaro, si tratta pur sempre di illeciti, ma considerando la natura dei rapporti è poco probabile l’insorgere di contestazioni. Il vero problema sono le autofficine che eseguono il cosiddetto servizio-revisioni, ovvero controllano e riparano i veicoli prima del collaudo vero e proprio. Questa procedura è vera solo nella teoria, in quanto è ormai noto che parecchi meccanici si limitano a condurre il veicolo presso il centro revisioni pretendendo a tutti i costi l’esito regolare, pena la scelta di un concorrente meno rigido nei controlli. Questa realtà sarà dura da estirpare: gli accordi commerciali con le autofficine sono l’unica garanzia per i centri di revisione che operano in un settore dove ogni cliente vale 66,88€ a biennio ed è sufficiente una sciocchezza per perderne la preferenza, ma non è finita. Questa prestazione naturalmente ha un costo – o tangente, come dir si voglia -, che il più delle volte non viene dichiarato per ragioni fiscali, o forse per evitare eventuali responsabilità penali nel caso di incidenti stradali. L’inesistenza di prove fisiche (materiali di consumo, commesse, documenti ecc…) favoriva questa prassi: gli autoriparatori accetteranno di lasciare traccia della propria intermediazione? È probabilmente per questo motivo che la seconda circolare termina con un’ulteriore deroga in perfetto stile italiano: “I centri di controllo privati, avendo un carattere d’impresa di natura privatistica [..], che non ritengano di uniformarsi alle indicazioni fornite, possono adottare i comportamenti previsti dalle loro procedure interne, ferma restando la gestione in autonomia di eventuali contestazioni.”  Un passo avanti, due indietro…

Per gli operatoriPer gli utentiChilometri revisione


La rilevazione del chilometraggio durante la revisione ministeriale ha scombussolato l’intero settore automotive non tanto per la novità in sè, bensì per i continui cambiamenti a sorpresa che da un anno e mezzo a questa parte si susseguono. La circolare prot. 26868 del 30/10/2018 (link) segna la fine delle sperimentazioni e l’inizio della procedura definitiva, ma prima di passarla in rassegna è utile ripercorrere tutte le tappe che hanno contribuito al perfezionamento del sistema:

  • 1 Gennaio 2015 – 31 Dicembre 2015: I centri di revisione si adeguano al protocollo MCTC Net 2 che prevede la raccolta del dato chilometrico tramite lettura dell’odometro da parte dell’operatore. Questa novità viene sottovalutata da una buona parte degli addetti ai lavori convinti che si trattasse di una semplice rilevazione a fini statistici o utile per eventuali esigenze interne: nessuno era al corrente del progetto di pubblicare i dati. (approfondimento).
  • Aprile 2017: Sul sito del Portale dell’Automobilista viene introdotto il servizio “Verifica revisioni” che permette di consultare lo storico dei chilometraggi rilevati dagli operatori (dati 2017+dati 2015) durante le revisioni ministeriali, ma è subito bufera. L’esito delle consultazioni eseguite un po’ per necessità, un po’ per curiosità, era raccapricciante: troppe incongruenze. Errori di inserimento oppure odometri manomessi? Questa dilemma senza risposte rendeva il servizio poco credibile se non controproducente: molte truffe scoperte, ma altrettanti veicoli rimasti invenduti a causa di rilevazioni spannometriche o del tutto casuali.
  • Maggio 2017: Il servizio “Verifica revisioni” viene sostituito da “Verifica ultima revisione” che consente all’utenza di consultare solo l’ultima rilevazione occultando le precedenti. Come si suol dire, fatta la legge, trovato l’inganno: per sovrascrivere il dato registrato pubblicamente era sufficiente far eseguire una revisioni ministeriale al di fuori della scadenza  (“revisione anticipata”) eliminando l’etichetta attestante il controllo precedente, occasione sfruttata da migliaia di commercianti di veicoli. (approfondimento1) (approfondimento2)
  • 9 Maggio 2017: Nella speranza di evitare futuri flop, con circolare prot. R.U.10160 (link) l’ex direttore della Motorizzazione Stefano Baccarini ricorda ai Centri di Revisione l’importanza della rilevazione dei chilometraggi, ma il problema ormai era un altro. Come gestire le richieste di “revisioni anticipate” per mascherare le truffe? Nessuna risposta ufficiale vista la spinosità della questione, se non qualche umile presa di posizione locale da parte di alcuni dipartimenti della Motorizzazione. (approfondimento)
  • 23 Aprile 2018: Torna disponibile la cronologia dei chilometraggi rilevati durante le revisioni ministeriali (naturalmente sono utili solo quelle post-2015) e tutti coloro che con l’escamotage della “revisione anticipata” pensavano di averla fatta franca erano nei guai. Il chilometraggio di un’infinità di veicoli risultava essere “alleggerito” rispetto alla precedente revisione, ma questa prova non era da considerarsi valida a fini legali poichè soggetta ad errore umano. Ebbene sì, nonostante l’evidenza eravamo punto a capo: l’acquirente sapeva di essere stato truffato, ma non poteva farci nulla. (approfondimento)
  • 18 Maggio 2018: Con il Decreto Dirigenziale 211 (linkviene aggiornata l’etichetta attestante la revisione ministeriale. Dai giorni seguenti in poi tutte le etichette avrebbero riportato il chilometraggio rilevato dall’operatore, così da poter essere contestante immediatamente in caso di errore di digitazione. (apporofondimento)
  • 22 Giugno 2018: Il servizio “Verifica revisioni” viene nuovamente sostituito da “Verifica ultima revisione” cancellando per sempre le tracce di migliaia di presunte truffe. La ragione di tale operazione probabilmente era legata all’inefficienza giuridica del servizio statale: a che serviva, in fin dei conti, saper di essere stato truffato senza avere la possibilità di impugnare le prove durante il processo? (approfondimento)
  • Luglio 2018: Compare un messaggio all’interno della pagina web Il Portale dell’Automobilista: [..] Poichè dal 1 Giugno 2018, in caso di esito corretto delle verifiche, il dato chilometrico viene riportato sull’attestato di revisione, è esclusiva responsabilità dell’utente verificare il dato inserito e, in caso di errore, chiederne l’immediata rettifica. In tal modo la successione storica dei dati di revisione (compreso il chilometraggio) verrà resa disponibile per le operazioni effettuate successivamente al 1 Giugno 2018 [..]” (approfondimento)

 

Analizzando integralmente il comunicato ne emergono i limiti, e non è necessario essere del settore per individuarli: –dove sta scritto che l’utente deve verificare il chilometraggio sull’attestato di revisione?-é compito dei centri di revisione informare l’utente?- – se non lo facessero? – -se invece l’utente facesse finta di non essere stato messo al corrente?-. Verba volant scripta manent (le parole volano, gli scritti rimangono), ma era sufficiente una firma del cliente per chiudere definitivamente la questione stroncando sul nascere ogni possibile malintesoLa sopra citata circolare prot. 26868 di fatto introduce dal 19/11/2018 questa prassi, prevedendo per l’automobilista l’obbligo di sottoscrivere per accettazione il dato rilevato dall’operatore sulla “domanda di revisione” (immagine di destra) . Domanda di revisione? Una novità?- No, la domanda di revisione è l’equivalente del modulo TT2100 per la richiesta di revisione ministeriale presso gli uffici della Motorizzazione Civile, un documento che esiste da sempre, ma viene stupidamente sottovalutato dalla maggior parte dei centri privati (probabilmente non sanno che in assenza di questo scritto i clienti sono legalmente autorizzati a non pagare il corrispettivo). La circolare prosegue: “se il proprietario del veicolo fosse assente durante la revisione, dovrà fornire una delega a controfirmare il dato chilometrico alla persona effettivamente presente, unitamente alle fotocopie dei documenti di identità.” Questa disposizione apparentemente innocua rischia di mettere in ginocchio l’intero settore già minato da anni di crisi. I principali clienti dei centri di revisione sono le autofficine o i concessionari che eseguono il cosiddetto “servizio revisioni“, ovvero si occupano di riparare prima del controllo gli eventuali difetti che potrebbero comprometterne l’esito. Siamo assolutamente certi che questi professionisti sarebbero disposti a controfirmare per accettazione il chilometraggio registrato dall’operatore lasciando traccia del lavoro svolto (magari non dichiarato per ragioni fiscali)? Ma il nocciolo della questione è un altro: le autorità durante le visite ispettive controlleranno tutti questi documenti sanzionando i trasgressori, oppure chi non si attiene alle regole rimarrà impunito sottraendo preziosi clienti ai concorrenti? Per concludere, prima dell’immissione del dato, letto dal contachilometri, sarà necessario controllare l’attestato della precedente revisione per valutare eventuali incongruenze tra i dati.[..] che dovranno essere giustificate dal proprietario con adeguate motivazioni, essendo l’unico responsabile della corretta tenuta del contachilometri.” Molto bene, ne prendiamo atto, ma nella pratica cosa dovremo fare?

 

Per gli utentiChilometri revisione

Niente panico, l’attrice statunitense Michelle Rodriguez è viva e vegeta (ci auguriamo). In questo articolo faremo riferimento all’interpretazione di Leticia Ortiz alias Letty, la storica compagna di Dominic Toretto (Vin Diesel) nella serie Fast & Furious che l’ha resa celebre. Gli estimatori della saga avranno sicuramente intuito che si tratta del quarto episodio intitolato “Solo parti originali” in cui viene uccisa mentre è alla guida di una muscle car.  La prima parte della roccambolesca sceneggiatura ruota attorno alle tracce (foto 1, foto 2) lasciate sull’asfalto dal veicolo del presunto assassino: “pneumatici Continental, serbatoio basso e nitrometano”. Inutile dirlo, senza americanate il film sarebbe stato controtendenza, ma se le vicende si fossero svolte in Italia avremmo risolto la questione in due minuti senza spargimenti di sangue. Noi abbiamo MCTC Net 2, il protocollo invidiatoci da tutto il mondo* (cit.).

*Affermazione molto ricorrente ai convegni sul tema MCTC Net 2

Per farla breve (per approfondimenti video 1, video 2, video 3), MCTC Net 2 è stato introdotto dal 1° Gennaio 2015 in tutti i centri di controllo privati e si può tranquillamente definire il big brother della revisione veicoli. Oltre alla fotografia per il riconoscimento targa (immagine di destra), tutte le informazioni rilevate durante il controllo ministeriale vengono archiviate nell’immenso database della Motorizzazione Civile. Ad oggi non esistono prove della presunta intelligenza artificiale in grado di analizzare i dati individuando le anomalie, ma abbiamo una certezza: con la revisione ministeriale il nostro veicolo viene  schedato indelebilmente. L’esito del collaudo ed il chilometraggio letto sull’odometro sono gli unici dati pubblici (Portale dell’Automobilista-Verifica Ultima Revisione), ma per ogni veicolo si potrebbe avere la cronologia nel tempo dei valori delle emissioni inquinanti, svariate informazioni sugli pneumatici (immagine a piè di pagina), sui fari e così via. Un veicolo che ha sostituito un proiettore a seguito di un sinistro sicuramente avrà una disparità luminosa fra lato destro e lato sinistro, mentre un incremento dell’efficienza frenante da una revisione all’altra è indice di un intervento di manutenzione. Pneumatici identici con spessore di battistrada simile in due controlli consecutivi dimostrerebbero che un veicolo è stato usato sporadicamente nei due anni, a conferma o meno della percorrenza inserita manualmente dall’operatore. Si potrebbero anche raccogliere indicazioni sulle preferenze degli automobilisti da utilizzare per finalità di marketing, ma forse stiamo andando oltre. La revisione ministeriale è un diritto e dovere per ogni cittadino: è un dovere mettersi in regola per circolare su strade pubbliche, ma dovrebbe diventare un diritto avere informazioni dettagliate su un veicolo usato in fase di compravendita. Nel Regno Unito, ad esempio, esiste un servizio privato a pagamento chiamato HPI Check (link), l’equivalente di una visura ACI italiana che fornisce un’infinità di dati tra cui quelli rilevati durante il Mot Check** (immagine 3, immagine 4). Le advisory notice (annotazioni del tecnico) conferiscono al controllo ministeriale l’aspetto funzionale che purtroppo manca in Italia: perchè limitarsi al promosso/bocciato considerando il potenziale dei nostri archivi?

**Revisione ministeriale nel Regno Unito

 

È proprio grazie ad essi che, con un pizzico di immaginazione, avremmo identificato la Ford Grand Torino di Fenix*** sulla base dell’esperienza prove in nostro possesso. Quante muscle car americane sono equipaggiate contemporaneamente di pneumatici Continental ed hanno un impianto di seconda alimentazione? Fantascienza? Vi garantisco di no, ma manca la volontà. Per il momento non stupiamoci se la revisione ministeriale in Italia viene associata ad inutile pezzo di carta imposto dalla legge: lo Stato ha le sue responsabilità. Il protocollo MCTC Net 2 rischia di diventare l’ennesimo spreco all’italiana, ma in fin dei conti siamo abituati così…abbiamo fatto 30, perchè non fare 31?

***Assassino di Letty in Fast & Furious

Informazioni sugli pneumatici rilevate durante una revisione ministeriale

 

Per gli operatoriPer gli utentiChilometri revisione

In data 22 Giugno 2018 il servizio di verifica dello storico dei chilometraggi rilevati durante la revisione ministeriale è stato limitato alla sola consultazione dell’ultimo dato (leggi Portale dell’Automobilista: sparisce nuovamente lo storico dei chilometri). Immediate le reazioni di cittadini e operatori che credevano in questo strumento fornito dal Portale dell’Automobilista, tanto che il 21 Luglio è stata lanciata una petizione pubblica per manifestare il disappunto collettivo (link) (immagine di destra). Il promotore dell’iniziativa è l’ormai noto Alfredo Bellucci (Non prendermi per il chilometro), rivenditore di auto da anni in prima linea nella lotta alle truffe che macchiano il settore.

Per quale motivo lo Stato che dovrebbe tutelarci ci ha letteralmente abbandonato in balia dei commercianti disonesti? Dal punto 3° dell’istanza si possono trarre le prime conclusioni: “Sono consapevole che i chilometri, letti e registrati, sono da ritenersi sempre indicativi e non assolutamente certi, poichè le letture e le registrazioni degli stessi erano, sono e saranno sempre soggette ad errore umano. Quanti utenti hanno consultato i dati con questa consapevolezza? Quasi nessuno. Farebbe comodo puntare il dito contro la lobby dei rivenditori di auto, contro i poteri forti e chi più ne ha più ne metta, ma la verità è che tra i chilometraggi inseriti a spanne dagli operatori della revisione ministeriale e le sentenze dei giustizieri improvvisati che trascorrevano le giornate alla ricerca di annunci online sospetti, la situazione era diventata insostenibile. È vero, molti delinquenti sono stati scovati, ma altrettanti titolari di autosaloni sono stati danneggiati da accuse infondate o da errori di terzi. Buona parte delle responsabilità sono da attribuire al Ministero dei Trasporti che, come di consueto, non ha comunicato per tempo le finalità della raccolta dati lasciando agli operatori troppa libertà di interpretazione. Come se non bastasse, al terzo anno di registrazioni non era prevista la rettifica, un’assurdità considerando che il dato era notoriamente “privo di valore legale perchè soggetto a errore umano”. Nei primi di Luglio 2018 il paradosso è stato risolto, o meglio rattoppato all’italiana: senza alcuna comunicazione ufficiale, i tecnici del CED (centro elaborazione dati del Ministero dei Trasporti) hanno fornito agli operatori che ne facevano specifica richiesta un modulo da restituire via mail (immagine di sinistra) per avviare la procedura di correzione del valori di percorrenza. Tralasciandone l’eccessiva semplicità, com’è possibile nel 2018 affidare una comunicazione così delicata a un canale obsoleto come la posta elettronica comune? Chi è il soggetto responsabile dell’invio della mail? Esiste una lista di indirizzi autorizzati a inoltrare la comunicazione o chiunque può farlo?

Nonostante questo accorgimento, il nocciolo della questione rimaneva insoluto: come gestire le presunte vittime di errori di inserimento, magari rivendicati a distanza di mesi? La certezza sulla percorrenza non esiste in nessun caso, ma il caos di questo periodo ha favorito correzioni su veicoli manomessi e danni d’immagine per quelli regolari facendo tramontare definitivamente il servizio. Finalmente arriva la svolta: per effetto del Decreto Dirigenziale 211 (link) viene introdotta la nuova etichetta che attesta la revisione ministeriale riportante il chilometraggio trascritto dall’operatore. D’ora in poi, come specificato nella pagina web del servizio comparsa a metà Luglio (immagine in basso), è esclusiva responsabilità dell’utente verificare il dato inserito e, in caso di errore, chiederne immediata rettifica. Tutti i chilometraggi registrati dal 1° Giugno 2018 saranno messi a disposizione nel “nuovo storico” che, si spera, avrà maggior credibilità del precedente.

Per gli utentiChilometri revisione

Aprile 2017: Disponibile sul Portale dell’Automobilista il servizio “Verifica revisioni” che permette di consultare lo storico dei chilometraggi rilevati durante i collaudi.

Maggio 2017: Sparisce lo storico dei chilometraggi, rimane consultabile solo il dato rilevato all’ultima revisione (da qui il nome del nuovo servizio “Verifica ultima revisione”). (approfondimento)

Aprile 2018: Torna disponibile a sorpresa il servizio “Verifica revisioni”(approfondimento)

Giugno 2018: Il servizio “Verifica revisioni” viene nuovamente sostituito da “Verifica ultima revisione”.

I risultati della consultazione del Portale dell’Automobilista con il servizio “Verifica revisioni” (pre 22/6/2018) e “Verifica ultima revisione” (post 22/6/2018). Si noti come con il nuovo servizio viene totalmente occultata la manomissione dell’odometro (da 270000 Km a 113998 Km) convalidata il 20/07/2017 con una revisione anticipata.

Inutile descrivere lo sconforto di tutti coloro che speravano di vedere debellato una volta per tutte il triste fenomeno della vendita di auto con chilometri scalati. L’ipotesi del bug temporaneo che sembrava prendere piede la mattina del 22 Giugno è stata tristemente smentita dal cambio di nome del servizio da “Verifica revisioni” a “Verifica ultima revisione” (link). I limiti di quest’ultimo sono noti, tanto che in più occasioni è stato definito come uno strumento a favore dei truffatori vista la semplicità con cui si poteva e si può tuttora rettificare il dato pubblico. Dalle testimonianze di numerosi operatori del settore emerge che nel periodo Maggio 2017-Aprile 2018 era in voga tra i commercianti disonesti la pratica della “revisione anticipata” (immagine di destra) che consisteva nel far eseguire una revisione ministeriale al di fuori della regolare scadenza dopo la manomissione dell’odometro. Così facendo, la percorrenza reale presente sul Portale dell’Automobilista veniva sovrascritta dall’ultima rilevazione cancellando ogni prova della truffa. Se nel bimestre Aprile-Maggio 2017 sembrava reggere la teoria della scarsa attendibilità dei dati, nel trimestre Aprile-Giugno 2018 la traccia della revisione anticipata lasciava ben poco spazio alla fatasia: il commerciante disonesto era con le spalle al muro ed il veicolo manomesso rimaneva invenduto. –Troppo bello per essere vero…-: siamo in Italia e non c’è spazio per gli onesti. L’aspetto più grave di questa situazione è il silenzio assordante delle autorità che con tale provvedimento dimostrano chiaramente di tutelare gli interessi dei delinquenti a scapito del consumatore che viene privato dell’unico strumento utile per evitare le truffe. Parlare di lobby dei commercianti è riduttivo in questa circostanza poichè la manomissione dei chilometri si può definire il motore di tutto il settore dell’auto. Le case automobilistiche sopravvalutano i veicoli ritirati in permuta* vendendo il nuovo ad un prezzo inferiore, i commercianti lavorano ed i privati hanno l’illusione di fare l’affare sull’usato: perchè rompere questo equilibrio che va avanti da decenni? Dov’è il cambiamento promesso in campagna elettorale dall’attuale governo?

*Le case automobiliste ritirano i veicoli con la quotazione che avranno dopo la manomissione dell’odometro, altrimenti non si spiegherebbero certe supervalutazioni.

Per gli utentiChilometri revisionePer gli operatori

La pubblicazione sul Portale dell’Automobilista (clicca qui per il link diretto) del chilometraggio rilevato durante la revisione ministeriale ha generato malumori tra i fruitori del servizio: perchè tante incongruenze? Prima di procedere è bene leggere i seguenti articoli che illustrano nel dettaglio i trascorsi:

  1. Revisione auto: sparisce lo storico dei chilometri, una beffa (24/05/2017)
  2. Chilometraggio ultima revisione: dato attendibile? (28/8/2017)
  3. Il “revisiore” non certifica il chilometraggio (8/11/2017)
  4. Ritorna lo storico dei chilometri: guai per molti commercianti di auto (26/04/2018)

Ricapitolando in breve:

  • La certificazione assoluta del chilometraggio è impossibile ma, con una serie di documenti (tra cui il riscontro dal Portale dell’Automobilista), si può avvalorare o meno l’ipotesi di veridicità del dato.
  • Il dato viene trascritto manualmente dall’ispettore (operatore che esegue la revisione) dopo la lettura visiva dell’odometro.
  • Il dato è soggetto ad errore umano, pertanto non ha valenza legale.
  • La raccolta dati è stata avviata ufficialmente nel corso del 2015. Prima di tale data viene riportato il valore di percorrenza “0”.
  • La circolare Prot. Ru. 10160 del 9/05/2017 (clicca qui per visualizzarla) rammenda ai centri di revisione l’importanza della raccolta dei dati.
  • Si può parlare con buona probabilità di chilometri scalati solo nei casi di revisione anticipata* (e incongruenza del dato naturalmente).

(*)Prima del 23/04/2018 sul Portale dell’Automobilista erano disponibili solo i dati dell’ultima revisione effettuata. I commercianti di auto truffaldini, per cancellare ogni traccia della manomissione dell’odometro, facevano eseguire una revisione anticipata (con il “nuovo chilometraggio”) per sovrascrivere sul Portale dell’Automobilista i dati precedentemente pubblicati.

Come si può pretendere la corrispondenza dei dati nel paese in cui più del 50% delle auto usate in vendita ha i chilometri scalati? (fonte A.Bellucci-Non prendermi per il chilometro) Tuttavia, come di consueto, piuttosto che prendere atto di una gravissima situazione diffusa su tutto il territorio, si preferisce soffermarsi sulle piccolezze additando la categoria più debole. -Qualcosa non torna?Tranquilli, è colpa gli operatori che inseriscono i chilometri a caso!-  Come facilmente prevedibile, i promotori di tale fake news sono i commercianti di auto a cui molto probabilmente non piacerà questa statistica** (immagine di sotto):

(**) Sondaggio rivolto agli ispettori iscritti al gruppo Facebook di assistenza “Centro Revisioni Auto e Moto – Responsabili Tecnici di tutta Italia”.

Come si evince dall’immagine, il 98,7% degli operatori dichiara di partecipare professionalmente alla rilevazione dei chilometraggi, aggiungendo che il valore “0” viene utilizzato solo per i veicoli sprovvisti di odometro. Applicando i dati dell’indagine su scala nazionale, si può affermare che sono un centinaio di centri di revisione inserisce arbitrariamente la percorrenza (su 8807 al 30/4/2018- fonte Osservatorio Revisione Veicoli), un dato grave, ma allo stesso tempo statisticamente trascurabile.

Tralasciando operatori poco professionali e palesi manomissioni dell’odometro, i casi di discrepanza con il Portale dell’Automobilista sono ancora molti, troppi. L’opinione pubblica si scatena: –è così difficile trascrivere correttamente un numero?- L’immagina sottostante riporta tre possibili cause di equivoco, senza considerare che le strumentazioni di bordo diventano sempre più futuristiche e meno intuitive anno dopo anno (trip A – trip B – Km service ecc…).

  1. Impercettibile guasto al display.
  2. Odometro a 5 cifre: ogni 100.000Km di percorrenza si azzera (si trascrive ciò che si legge, senza interpretazioni).
  3. Sistema metrico errato.

Nel tentativo di salvaguardare gli automobilisti vittime degli errori di trascrizione, l’Associazione ICC (associazione degli ispettori addetti alla revisione) contatta tramite mail il CED (centro elaborazione dati del Ministero dei Trasporti):

La risposta ufficiale non è mai sopraggiunta, ma nei giorni successivi è stato emesso dal Ministero dei Trasporti il Decreto Dirigenziale 211 (clicca qui per il link diretto) che introduce la nuova etichetta (immagine di sinistra) da apporre alla carta di circolazione riportante la percorrenza. Nel caso di contestazione immediata del chilometraggio (termine massimo ore 19:00 del giorno di esecuzione del controllo), il centro di revisione potrà richiedere con prassi ancora da definire la sovrascrittura del dato pubblico con ristampa dell’etichetta. Diversamente, sebbene rimarrà traccia indelebile dell’errore sul Portale, l’automobilista potrà tutelarsi con la dichiarazione prodotta dell’ispettore del centro di revisione, un documento legalmente molto rilevante da non sottovalutare.

Per gli operatoriPer gli utentiChilometri revisione

Lo scorso Maggio il Ministero dei Trasporti ha creato molta confusione nel settore della vendita dell’usato con un’iniziativa rivelatasi poi un’arma a doppio taglio. Dopo la pubblicazione sul Portale dell’Automobilista (clicca qui per il link diretto) dello storico dei chilometraggi rilevati in revisione ministeriale, senza alcuna spiegazione vengono censurate tutte le informazioni relative ai controlli antecedenti l’ultimo (leggi Revisione auto: Sparisce lo storico dei chilometri, una beffa).-Meglio che niente, no?- A dire il vero proprio no poichè, come si suol dire, fatta la legge trovato l’inganno e i truffatori sono talmente bravi a fare il loro mestiere da riuscire sempre a farla franca. Il venditore disonesto, avendo la certezza che l’unica revisione pubblica  era l’ultima in ordine cronologico (da qui il nome del vecchio servizio “Verifica ultima revisione“) (foto di destra), di fatto faceva sovrascrivere la precedente con una nuova effettuata in anticipo rispetto alla regolare scadenza. Per nascondere ogni prova del sotterfugio, il talloncino attestante il collaudo precedente veniva disapplicato e le tracce di colla coperte dal nuovo: -Ha visto? Noi lavoriamo seriamente, la sua auto è in regola con la revisione per altri due anni e può verificare direttamente dal sito del Ministero dei Trasporti il chilometraggio- Oltre al danno la beffa! Uno strumento nato per contrastare il fenomeno della auto schilometrate non ha fatto altro che favorirlo dando ai truffatori il vantaggio della certificazione del centro di revisione che a seguito di una richiesta di collaudo non può fare altro che eseguirlo. Finalmente cambiano le cose! Il nuovo servizio “Verifica revisioni” (immagine di destra) disponibile dal 23/4/2018 sul Portale dell’Automobilista mostra pubblicamente per ogni veicolo tutte le revisioni ministeriali effettuate con i relativi chilometraggi. La raccolta del dato di percorrenza è un obbligo previsto dal protocollo MCTC Net 2 che è entrato in vigore gradualmente nel 2015 con proroga al 1° Gennaio 2016, pertanto è inutile stupirsi se prima di tale data viene riportato il valore 0. È importante sapere che i chilometraggi vengono trascritti manualmente dall’operatore senza l’ausilio di strumentazioni che si interfacciando direttamente alla centralina. L’errore umano è una possibilità concreta, ma attenzione perchè la cosiddetta inaffidabilità dei dati è l’ultima spiaggia dei venditori disonesti con le spalle al muro: -Ma lei si fida dei centri di revisione? Si ricordi che siamo in Italia, non li vede i servizi di Striscia? Il mio autosalone esiste da 50 anni, se truffavamo la gente avremmo già chiuso da un pezzo!-. Facciamo un po’ di chiarezza. Se è vero che questi dati non avranno mai valenza legale a causa delle possibilità di errore, è anche vero che con un minimo di attenzione si può distinguere lo sbaglio dalla truffa (foto di seguito):

  1. Come è evidente, si tratta di un grossolano errore di trascrizione.
  2. Quando il presunto errore lascia qualche dubbio, è bene controllare la periodicità delle revisioni che in questo caso rispettano con precisione le scadenze. Aggiungendo un 1 davanti all’ultimo dato di percorrenza (68000) tutto tornerebbe, ma un’interrogazione al centro di revisioni o al venditore di auto è più che lecita.
  3. Nulla di sospetto: alcuni software che gestiscono le revisioni hanno problemi di riallineamento dei dati con il Portale dell’Automobilista che di conseguenza mostra il valore 0. In caso di necessità, il centro di revisioni che ha eseguito il collaudo può consultare i referti cartacei che sicuramente contengono il chilometraggio rilevato.
  4. Tutti gli indizi fanno pensare ad una truffa. Per quale motivo sono state eseguite due revisioni nello stesso anno? Il periodo coincide con quello della vendita del veicolo? Sul libretto di circolazione sono presenti tutti i talloncini che attestano i collaudi? Sarà un caso?

Per concludere la riflessione di un automobilista: “L’errore dell’operatore ci può stare, solo mi domando, ma se questo non sa prendere due numeri dal contachilometri come può garantirmi l’affidabilità del veicolo?[..]”. Diffidate dei centri di revisione che in più occasioni dimostrano di inserire i chilometraggi a spanne: è un indice di scarsa professionalità!