In data 17 Aprile 2019, dopo una lunga bagarre alla conferenza Stato-regioni, è stato pubblicato il testo unico contenente i criteri per la nuova formazione degli ispettori addetti alla revisione ministeriale (testo integrale). Il documento ha generato qualche malumore tra le fila di coloro che hanno sempre considerato il sistema revisioni come una mangiatoria per lucrare all’inverosimile, ma fortunatamente la gran parte del settore ha accolto positivamente questa provvidenziale novità attesa da cinque lunghissimi anni. Per comprendere a fondo le ragioni del braccio di ferro di queste ultime settimane, è opportuno tornare al lontano 1992, anno in cui è stata disciplinata per la prima volta la figura del responsabile del centro revisioni. L’art. 240 del regolamento di attuazione del Codice della Strada (testo integrale) prescrive i seguenti requisiti per il cosiddetto responsabile tecnico:
“a) avere raggiunto la maggiore età;
b) non essere e non essere stato sottoposto a misure restrittive di sicurezza personale o a misure di prevenzione;
c) non essere e non essere stato interdetto o inabilitato o dichiarato fallito ovvero non avere in corso procedimento per dichiarazione di fallimento;
d) essere cittadino italiano o di altro stato membro della Comunità Europea, ovvero di uno Stato anche non appartenente alla Comunità Europea, con cui sia operante specifica condizione di reciprocità;
e) non avere riportato condanne per delitti, anche colposi e non essere stato ammesso a godere dei benefici previsti dall’articolo 444 del codice di procedura penale e non essere sottoposto a procedimenti penali;
f) essere fisicamente idoneo all’esercizio dell’attività in base a certificazione rilasciata dal competente organo sanitario del Comune di esercizio dell’attività;
g) aver conseguito un diploma di perito industriale, di geometra o un diploma di maturità scientifica ovvero un diploma di laurea in ingegneria [..]”
Per farla breve, un qualsiasi cittadino per bene in possesso di diploma ad indirizzo tecnico poteva accedere alla professione ricoprendo il ruolo richiesto dalla normativa. Molti meccanici titolari di centri di revisione furono esclusi dalla qualifica per mancanza del titolo di studio, ma mantennero comunque il controllo sulle operazioni grazie al comma 2 del medesimo articolo:
“Il responsabile tecnico deve inoltre essere dipendente dell’impresa che ha richiesto la concessione e deve svolgere la propria attività in maniera continuativa presso l’officina per la quale e’ stata rilasciata la concessione stessa. Il responsabile tecnico non può operare in più di un’officina che effettui il servizio di revisione.”
Difficile immaginare un lavoratore subordinato con pieno potere decisionale e totale libertà d’azione, ma non è questo il nocciolo della questione, almeno per ora. Siamo ad inizio millennio, i centri di revisione rappresentavano una realtà con tutti i requisiti per funzionare correttamente: mercato in espansione e regime di quasi monopolio – almeno a livello locale -, gli affari non potevano che andare a gonfie vele. Nonostante ciò arrivarono le prime revoche per coloro che miravano unicamente ad incrementare il fatturato in barba alla alla legge: il fenomeno delle revisioni facili esisteva sin dal principio ed andava disincentivato immediatamente. Urgeva innanzitutto più chiarezza: quali erano i compiti del misterioso “responsabile tecnico”? Con il D.p.r 360 del 5 Giugno 2001 (testo integrale) viene integrato il già citato articolo 240 del regolamento di attuazione del Codice della Strada con due capisaldi oggi nell’occhio del ciclone – formazione e responsabilità:
“[..] b) dopo la lettera g) del comma 1, e’ aggiunta la seguente: “h) aver superato un apposito corso di formazione organizzato secondo le modalità stabilite dal Dipartimento dei trasporti terrestri.[..];
c) il comma 2 e’ sostituito dal seguente: “2. Il responsabile tecnico deve inoltre svolgere la propria attività in maniera continuativa presso la sede operativa dell’impresa o presso il consorzio cui e’ stata rilasciata la concessione stessa. Il responsabile tecnico non può operare presso più di una sede operativa di impresa o presso più di un consorzio che effettui il servizio di revisione ed e’ tenuto a presenziare e certificare personalmente tutte le fasi delle operazioni di revisione che si riferiscono alla sua responsabilità.”
Ora è tutto più chiaro: il responsabile tecnico non era un semplice requisito obbligatorio per l’avvio di un centro revisioni, ma era l’operatore che materialmente eseguiva le revisioni ministeriali sotto la propria responsabilità. Un ruolo così importante non poteva che essere affidato esclusivamente a personale qualificato che avesse superato il corso di formazione definito dal successivo accordo Stato-regioni del 12 Giugno 2003 (testo integrale). La durata obbligatoria delle lezioni era di 30 ore per l’abilitazione al controllo di tutti i veicoli di massa inferiore a 35 q.li – 24 per i soli motoveicoli -, ma in fin dei conti si trattava di un aggiornamento mirato alla professionalizzazione di coloro che operavano già da tempo nel settore. Nonostante ciò, non era assolutamente scontato ottenere l’idoneità all’esercizio del ruolo: i corsi erano organizzati in stretta collaborazione con la Motorizzazione Civile che non aveva nessun interessa a “svendere” le licenze. Non esisteva nemmeno troppa concorrenza fra enti di formazione in quanto gli evidenti limiti del mercato scoraggiavano gli imprenditori a caccia di rendite sicure, ma le previsioni si sbagliavano. Negli anni successivi le richieste di iscrizione per i corsi superarono di gran lunga le aspettative contro ogni logica legata al buonsenso: è l’inizio del business della formazione, la principale rovina del settore. Sicuramente il fenomeno è correlato alla proliferazione incontrollata dei centri di revisione illustrata nel grafico sottostante (fonte Osservatorio Revisione Veicoli), ma i conti comunque non tornavano; le abilitazioni erano nettamente superiori al fabbisogno effettivo.
LE CAUSE
Il primo modulo obbligatorio del corso di formazione trattava la disciplina giuridica nel servizio revisioni con particolare attenzione alle responsabilità civili e penali derivanti dall’esercizio della funzione. Quanti ex-meccanici, ex-gommisti o ex-carrozzieri ingolositi dalla nuova professione avevano messo in conto il rischio di finire in tribunale macchiando indelebilmente la fedina penale? Sia chiaro, non occorreva essere truffatori o delinquenti: era sufficiente un piccolo errore di distrazione per compromettere una vita di lavoro onesto. Ne valeva veramente la pena? Esercitare la funzione di responsabile tecnico del centro revisioni era (ed è tutt’ora) un po’ come giocare a mosca cieca in autostrada. La normativa di riferimento è sempre poco chiara e difficilmente reperibile: l’unica soluzione per rimanere sempre aggiornati è la sottoscrizione di abbonamenti con fornitori di servizi automotive o associazioni di categoria. Se vuoi lavorare correttamente devi pure pagare, ma forse è il minore dei mali. L’automobilista medio è disposto a tutto pur di ottenere l’attestazione di “revisione regolare” per il veicolo di proprietà senza spendere soldi in riparazioni, ma fa parte del gioco: se l’uomo non fosse negligente, probabilmente non esisterebbe l’obbligo del controllo ministeriale periodico. L’unico problema insormontabile, ingiustificabile ed inaccettabile è la tendenza ad assecondare le folli richieste dei clienti da parte dei titolari dei centri di revisione. Il mercato delle revisione in pochi anni era cambiato e gli effetti devastanti della concorrenza minavano i bilanci delle imprese: prima c’era spazio per tutti, ora non più. Chi voleva mantenere la professione doveva obbligatoriamente scendere a compromessi con il datore di lavoro sobbarcandosi le responsabilità dell’accordo invisibile che egli aveva stretto con i propri clienti, ovvero chiudere un occhio su eventuali difetti dei veicoli. Molti scelsero coscienziosamente di abbandonare il ruolo a favore di mansioni meno rischiose e meglio retribuite, ma la cosa non segnò minimamente il settore: morto un papa se ne faceva un altro. La continua richiesta di responsabili tecnici di ricambio è stata per anni la fortuna degli enti di formazione che erogavano corsi no-stop utilizzando strategia di marketing degne dei più fantomatici venditori di fumo che infestano il web. “Soddifatti o rimborsati”, “99% di promossi”, “promo”… ma di cosa stiamo parlando?
LE CONSEGUENZE
Pur non avendo potere decisionale, i primi responsabili tecnici potevano vantare una solida esperienza in autofficina che li rendeva quantomeno consapevoli del proprio operato, ma chi sono i loro successori? Il responsabile tecnico 2.0 ha la stessa funzione del parafulmine durante il temporale, è un semplice pretesto per consentire al centro revisioni di lavorare in apparente ottemperanza alle normative vigenti scaricando sul malcapitato ogni eventuale conseguenza legale. Inutile dire che il neodiplomato era la miglior risorsa per questa mansione: giovane, incosciente e low-cost, ma soprattutto facilmente manipolabile. In quattro giorni con circa 500€ si poteva ottenere la valida alternativa al responsabile tecnico assunto da diversi anni che magari cominciava ad avanzava qualche pretesa di troppo sulla base del’esperienza maturata. Meglio stendere un velo pietoso sulla qualità dei controlli: l’addetto alle revisioni non imparava a controllare il veicolo, bensì eseguiva una serie di operazioni per produrre nel più breve tempo possibile l’etichetta attestante la revisione regolare. Degno di nota anche il responsabile tecnico 3.0, il prestanome a tutti gli effetti: mogli, figli e parenti del titolare del centro revisioni assunti unicamente per far figurare agli atti la presenza dell’addetto ai controlli. E la sicurezza stradale? In italia la revisione ministeriale non ha nulla a che vedere con la sicurezza stradale.
SUBENTRA L’EUROPA – FINE DELLA PACCHIA
In data 3 Aprile 2014 viene emessa dal Parlamento europeo la direttiva 2014/45ue (testo integrale), oltre 70 pagine di capitolato relativo ai controlli tecnici periodici dei veicoli a motore. Il principale obbiettivo della normativa è quello di azzerare le vittime della circolazione stradale innalzando gli standard qualitativi della revisione ministeriale partendo dell’operatore che materialmente esegue i controlli. Il responsabile tecnico diventa ispettore ai sensi del nuovo regolamento, ma non ha nulla a che vedere con la precedente figura professionale. Se per alcuni nazioni non è stato un problema il recepimento delle disposizioni europee, per l’Italia la situazione era tragica: solo nel preambolo della direttiva erano presenti elementi a sufficienza per distruggere l’intero sistema revisioni nazionale.
“[..](33) Gli standard elevati dei controlli tecnici richiedono che il personale che effettua i controlli possieda un livello elevato di capacità e di competenze. È opportuno quindi introdurre un sistema di formazione che comprenda una formazione iniziale e corsi periodici di aggiornamento o un esame appropriato. Dovrebbe essere definito un periodo transitorio per consentire il passaggio senza difficoltà del personale attuale addetto ai controlli a un regime di formazione periodico o di esame. Al fine di assicurare standard elevati in materia di formazione, competenze e controllo, agli Stati membri dovrebbe essere consentito di prescrivere competenze supplementari e corrispondenti requisiti in materia di formazione.
(34)È opportuno che gli ispettori, durante l’effettuazione dei controlli, agiscano in modo indipendente e che il loro giudizio non sia condizionato da conflitti di interesse, compresi quelli di natura economico o personale. È opportuno che il compenso degli ispettori non sia direttamente collegato ai risultati dei controlli tecnici. Gli Stati membri dovrebbero poter prescrivere requisiti in materia di separazione delle attività o autorizzare un organismo privato a effettuare i controlli tecnici e le riparazioni di veicoli, anche sullo stesso veicolo, qualora l’organo di controllo abbia accertato positivamente che resta mantenuto un elevato livello di obiettività.[..]”
Com’è possibile tutto ciò in un paese dove l’ispettore viene assunto direttamente dal centro revisioni che il più delle volte coincide con l’autofficina che esegue i lavori da certificare? “Livello elevato di capacità e di competenze” per 32 ore di corso obbligatorie? Andiamo oltre. Entro il 20 Maggio 2017 gli stati membri dovevano pubblicare le disposizioni legislative necessarie al recepimento della direttiva sopra citata e l’Italia emette ad un giorno dal termine il Decreto Ministeriale 214 (testo integrale). I requisiti minimi relativi alla competenza e formazione degli ispettori vengono definiti nell’allegato IV (testo integrale) del presente decreto, ma si arriva alla scadenza per l’applicazione delle nuove disposizioni con un nulla di fatto per quanto riguarda i nuovi corsi di formazione. In data 18 Maggio 2018 viene emesso il decreto dirigenziale n.211 (testo integrale) che mediante l’articolo 7 blocca definitamente i corsi per la qualifica di responsabile tecnico fuori norma:
“I responsabili tecnici già autorizzati o abilitati alla data del 20 maggio 2018 continuano ad operare come previsto dall’art. 13 comma 2 del D.M.
A partire dal 20 maggio 2018 gli ispettori dei centri di controllo privati dovranno soddisfare i requisiti minimi di cui all’art. 13 del D.M.
In attuazione del sopracitato articolo è in corso di definizione il previsto provvedimento del Ministero, da adottarsi nel rispetto delle competenze tra enti amministrativi e tenuto conto delle disposizioni da impartire ai sensi dell’art. 14 del D.M.
I candidati che hanno partecipato ai corsi secondo le modalità previgenti e che si concluderanno entro il 20 maggio 2018, dovranno effettuare l’esame entro il 31 agosto 2018.”
Il 20 Maggio 2018 segna la fine del business della formazione e l’inizio della rivalsa dei responsabili tecnici ormai ispettori, ma è subito #allarmesicurezzastradale*. Le associazioni di categoria delle autofficine/centri di revisione iniziano a diffondere massivamente allarmismi sulla presunta necessità di figure professionali regolarmente abilitate attribuendo responsabilità catastrofiche alle direttive europee, ma questa fandonia non attacca. Ci provano anche con l’ausilio della politica promuovendo all’interno del Decreto milleproroghe D.L. n.91 del 25 Luglio 2018 (testo integrale) un’integrazione all’articolo 13 del Decreto ministeriale n.214 per posticipare l’entrata in vigore delle disposizioni europee, ma il direttore generale della Motorizzazione Civile non si esprime: i corsi rimangono bloccati. Non rimaneva altro che attendere l’emissione del testo unico contente i criteri per la formazione dei futuri ispettori frutto della collaborazione tra le varie associazioni di categoria ed il Ministero dei Trasporti, e questo è quanto: 296 ore di corso per i diplomati + 3 anni di tirocinio e 176 ore per gli ingegneri + 6 mesi di tirocinio (testo integrale). –Follia! Ricorso al TAR! – D’ora in poi come faranno i titolari dei centri di revisione a sostituire con semplicità l’ispettore dipendente che gli è costato 5000€ di formazione? E se il corso fosse autofinanziato dalla risorsa accetterebbe di lavorare per uno stipendio da miseria ed un inquadramento da comune operaio? Come potranno gli enti di formazione lucrare sulla sventurata condizione del responsabile tecnico? RICORSO AL TAR!
*#allarmesicurezzastradale – riferimento ironico all’hashtag utilizzato dalle associazioni di categoria della autofficina per le campagne di (dis)informazione.
C’è bisogno di un contratto nazionale di categoria per gli ispettori tecnici delle revisioni. Con stipendi adeguati alle responsabilità e alla professionalità.
Associazione ICC sta lavorando per raggiungere questo obbiettivo, ma è necessario il supporto DI TUTTI.
Buonasera chiedo un favore informazioni per un corso prima possibile qualsiasi zona d’Italia Grazie
Buongiorno, non appena partiranno sarà nostra cura scrivere un articolo.
Il rispetto delle persone e delle regole e quanto tutti dovremmo chiedere, a chi governa il “sistema paese”.
Tanto clamore per nulla,basta’ effettuare a campione e a sorpresa dei controlli fissi sui tutti e dico tutti i centri di revisione e finirà’ questa diatriba,e’ chiaro che come tutte le cose esistono i buoni e i cattivi,che ci i vuole a controllare a campione una o più’ auto appena revisionata,nulla,basterà’ richiamare a controllo presso la motorizzazione civile una vettura a campione spesso e volentieri ,e i centri se non vogliono perdere il lavoro o si adatteranno o chiuderanno.
In ogni lavoro esistono i buoni e i cattivi,ma non dimentichiamo che esistono addirittura delle realtà che superano tutti in truffa, e stampano ancora i tagliandi delle revisioni falsi.
Forse le sfugge il fatto che un sistema progettato bene ha meno costi sociali di gestione rispetto ad uno concepito all'”italiana”. I controlli sono costi a carico dello Stato, quindi disincentivare le truffe è sicuramente più economico del rastrellamento di massa con le varie cause annesse e connesse.
Ma di che cosa parlate parlando
Dite piuttosto che serve
solo dell’onesta’ nello svolgere la revisione e a verificare che la vettura risponda ai requisiti previsti,e non chiudere un’occhio o addirittura tutti e due.
E’ il lavoro più’bello del mondo e a controllare se la vettura potrà’ circolare di nuovoi basta fare dei semplici controlli visivi e un test ai gas di scarico,prova al banco freni,in modo da verificare che tutto risponda alla normativa,chiaramente adeguando il costo stesso della revisione, che fra l’altro ha un prezzo ridicolo solo € 66,90.
Passare per dei cialtroni e imbroglioni per colpa di qualche deficiente non mi sembra giusto,e allora cominciate a fare dei controlli a tappeto su tutti i centri indistindamente,a sorpresa e più’ volte ,senza limiti e tutto si risolverà’.
Saluti.
L’onestà è un requisito astratto impossibile da quantificare, in poche parole aria fritta. Questo blog si occupa solo di cose concrete con l’obbiettivo di migliorare il settore promuovendo semplici cambiamenti per disincentivare le truffe che TUTTI i centri di revisione, chi più, chi meno, in Italia fanno. Naturalmente le mele marce a prescindere vanno recise di netto, ma sono dell’idea che il primo responsabile di questa situazione sia lo Stato italiano che ha messo tutti in guerra l’uno contro l’altro. Le statistiche parlando chiaro: la media di esiti ripetere/sospeso assegnati dai centri privati è dello 0,1% sul totale, un dato irreale che prova inequivocabilmente la mia tesi.
Buonasera. Ma quanto riguarda il corso di responsabile tecnico revisioni?
I corsi sono stati deliberati in quattro regioni, ma pare non siano ancora partiti.
1- C è bisogno di un contratto nazionale di categoria per gli ispettori tecnici annesso alla responsabilità del loro lavoro e della loro firma inquadrati come dipendenti di un centro di revisioni, diciamo partendo da una base di 1500 euro. Oppure si rendono i resp tecnici ad oggi ispettori, come dei professionisti con tanto di P.iva.? in questo modo si potrà dare indipendenza del suo lavoro svolto, rispetto al titolare del centro.?
2- Trovare una mediazione. per un diplomato perito meccanico,sinceramente farsi 3 anni di tirocinio è troppo, basterebbe 1 anno. Per l’ingegnere o altra laurea scientifica da introdurre a mio avviso, è sufficiente 6 mesi di tirocinio. Nel caso di ex resp tecnico con già abilitazione con tot anni di esperienza esentarlo da tali tirocini.
3- Rendere illegali i centri che regalano 1 revisione ogni 10 per fidelizzare i clienti o che chiudono 1, anzi 2 occhi per i veicoli portati dai privati ma in particolare dai committenti. Lo stato,le regioni e i comuni in genere devono fare più controlli a sorpresa nei centri di revisione assieme al richiamo dei veicoli a sorpresa a rev straordinaria.
4- I privati pensano sempre al business.a fare tante revisioni nel minor tempo possibile. è giusto dare questi importanti compiti al privato? facendo poi scarsi controlli ? Magari trovare una via di mezzo? e poi come mai le motorizzazioni civili di tutta italia sono sotto organico e per fare una semplice operazione ci vogliono mesi di attesa?
5- …. per ora è suff cosi…. saluti !
E chiedo scusa se è poco 🙂 Scherzi a parte, grazie Daniele per aver condiviso il tuo punto di vista. Buonasera
Mi piacerebbe fossero fatti corsi di aggiornamento per chi lavora da qualche anno nel settore. Dopo il corso gli unici aggiornamenti sono circolari scaricabili da internet. A 10 anni di distanza spero tolgano al titolare titolo e possibilità di dire la sua sul veicolo solo perché amico dell’amico.
Sarebbe cosa buona e giusta! Ciao Antonio
Ma corsi ora Nel 2020 non esistono più per fare l’ispettore di revisioni
Buonasera, in teoria stanno per ripartire, è solo questione di tempo.
Buongiorno a tutti, secondo me la cosa si potrebbe risolvere solo se questi benedetti responsabili tecnici o ispettori che ben si voglia dire, possano essere assunti dalla motorizzazione di competenzsa e non più dai centri privati, e si facciano ruotare da un centro all’altro come già si fa per i centri 870. In modo che non ci siano conflitti di interesse e in più il centro privato non rischierebbe di perdere il proprio cliente. Per noi ispettori ci sarebbe anche la condizione migliore per aggiornarci con le nuove normative e cosa più importante avere la giusta retribuzione e cosa non da poco non scendere a compromessi con nessuno. Ma mi domando? una cosa del genere potrebbe mai succedere?
Buongiorno, la soluzione che hai illustrato sarebbe la migliore sotto tutti i punti di vista, ma comporterebbe un cambiamento talmente radicale che oggi sarebbe impossibile da mettere in atto. Diciamo che a piccoli passi si sta lentamente andando verso quella direzione, ma ci vorrà del tempo. Prima verranno gradualmente spazzati via i piccoli centri di revisione che non potrebbero mai sostenere una cosa del genere, poi quando esisteranno solo imprese ben strutturate sarà molto semplice imporre questo modello. In fin dei conti, pagare un dipendente con annessi e connessi o delle sedute esterne, poco cambia. Anzi, direi che molti imprenditori onesti sposerebbero questa idea potendo così svincolarsi una volta per tutte i clienti sempre in cerca del favore. Unico appunto: speriamo non sia lo Stato a gestire tutto ciò, ma un ente terzo accreditato. In questi tempo il lavoro statale non è più così una garanzia…
Una pagliacciata, ho un centro revisioni da più di 10 anni, le mie revisioni diminuiscono anno per anno ma le spese aumentano!!! come al solito si finisce per dare troppo potere alla qualunque imponendo a noi piccoli artigiani onesti, di subire costi sproporzionati!! In Italia non si guadagna più con il fatturato!!! quindi non ci prendiamo in giro, chi fa i numeri fa passare tutto!!! poi i pochi controllida parte degli enti MCTC e le licenze numerose ed illimitate non vanno a favore degli onesti o dei i numeri, dai solo modo di dover aumentare gli esiti positivi per coprire i costi! lasciando perdere il fatto che tra i requisiti di un ispettore non viene richiesta neanche la patente A o B o C che sia!!! trovo che sia diventata una guerra dei poveri, sono sempre più tutelati gli impostori, gli onesti ne fanno solo le spese
Buongiorno mi riferisco ai recenti provvedimenti presi dal governo per covid 19, il rinvio a ottobre sarà poi da rispettare anche per i prossimi anni, tutti ad ottobre anche per il 2022/24…. Cosa fare nei mesi da marzo a luglio, i clienti dovranno essere informati con una lettera di cortesia? Il provvedimento è definitivo? grazie
Buonasera Katia, i provvedimenti sono definitivi, ma cambiano di giorno in giorno. Il mio consiglio è di attendere che la situazione si stabilizzi, nel frattempo, se proprio vuole, avvisare i clienti della proroga. Quella per il momento dovrebbe rimanere.
Non prendiamoci in giro, se anche fossero assunti dalla motorizzazione la loro indipendenza sarebbe comunque limitata. io mi sto diplomando sono il titolare ed esercito l’attività di revisione da 20 anni!! stufo di pagare cifre folli per un ispettore interno ho il timore che l’arma ba parte l’oro diventi un ricatto al contrario! ti faccio numeri tu mi paghi!! io ho sempre svolto le revisioni in modo regolare e i miei numeri in diminuzione lo dimostrano!! faccio il meccanico da 40 anni un ispettorino segue regole e qualifiche non bene definite per mancanza di impegno minimo magari solo guardando gomme diverse tra di loro contestando l’esito della revisione!!! omettendo magari altre più importanti difformità!!! Ma vi rendete conto che tra i requisiti di un ingegnere o ispettore non esiste il conseguimento della patente!!! da magari almeno un anno!!! lo svolgimento della revisione ormai con MCTCNET 2 potrebbe farla un bambino è tutto guidato!! dai software molto legati al tempo, ma non sanno individuare difetti ben più importanti ed evidenti!!
Buongiorno Giovanni, non prendiamo in giro nessuno. Se lei ritene che “la revisione ministeriale con il MCTCNET2 potrebbe svolgerla anche un bambino”, non ha capito nulla. L’insieme di processi finalizzati alla stampa di un talloncino con scritto “regolare” e il controllo tecnico di un veicolo sono due cose ben diverse: la prima potrebbe essere eseguita da un bambino e non è degna di essere definita “revisione ministeriale”, la seconda solo da un tecnico adeguatamente formato. Vogliamo discutere sulla bassissima competenza del responsabile tecnico? Sfonda una porta aperta. Per questo abbiamo invitato il Ministero a stringere i requisiti per accedere alla categoria: il ruolo d’ora in poi non sarà più aperto a chiunque, ma solo a persone determinate e che, per forza di cose, saranno più formate.
Il paragone tra l'”ispettorino” ed il meccanico di 40 anni mi ricorda moltissimo l’eterna diatriba fra ingegneri e operai, architetti e muratori: sterile dibattito basato su stereotipi infondati. Serve sia il meccanico che l’ispettore. Esiste l’ispettore professionale, così come il meccanico, e quello incompetente, così come il meccanico.
Per concludere vorrei riprendere la prima parte del suo commento. La differenza tra l’attuale sistema revisioni e quello che ho prospettato nell’articolo non va ricercata nell’onestà del singolo, ma nel funzionamento generale del settore. Esisterà ancora l’ispettore corrotto? Sì, sicuramente, e la Motorizzazione oggi ne è l’esempio più eclatante, ma facciamo un passo indietro. Se un funzionario pubblico si fa corrompere è per scorrettezza, avarizia, bassezza morale e così via: lo stipendio dignitoso è comunque garantito. Un titolare di centro revisioni invece, in certi casi, lo fa per mangiare, una differenza non proprio “sottile”. Sia chiaro, non si vuole giustificare questi comportamenti, ma ormai è pratica talmente diffusa da aver avvelenato tutto il sistema: serve una soluzione drastica.
Salve, ho diploma di tecnico meccatronico e sto aspettando da tempo che escano i corsi per ispettore di revisione, per fare questa attività, mi sembra assurdo che servano tre anni di tirocinio sono d’accordo ad un corso più massiccio e sistemato ma tre anni di tirocinio mi sembra assurdo..e poi anche se fosse come viene gestito questo tirocinio???
Buongiorno, i corsi di formazione sono stati deliberati in almeno 10 regioni e, che io sappia, in Campania sono in atto tramite e-learning consentito in via straordinaria a causa del Covid-19. 3 anni di tirocinio troppi? Basta ragazzini diciottenni sulle linee di revisione: serve coscienza e maturità, ma soprattutto occorre conoscere nel dettaglio ogni aspetto tecnico e normativo di questo mestiere. Mi creda, non è così semplice.
Buon giorno io vorrei sapere invece perché come diploma per fare il responsabile tecnico e idoneo sia quello scientifico, che quello di ragioneria che cosa centrano con questo lavoro.
Buongiorno, un po’ di cultura non fa male in questo settore.
Come faccio a sapere dove fanno i corsi di responsabile tecnico io non riesco a trovare niente in rete…potete aiutarmi?
Non intendo pubblicizzare nessun ente di formazione, per il momento. Con un’accurata ricerca in internet sono certo troverà quanto cerca.
Buonasera, sono un ispettore dal 2006, complimenti per il blog, ce ne sono pochi così. La domanda che vorrei sottoporre è relativa al contratto continuativo ed esclusivo come dipendente con qualifica di tecnico di laboratorio, nel senso che dal 2010 il mio contratto è part-time con percentuali variabili, ad oggi del 82,5%. Nel centro è presente anche un altro dipendente/figlio del titolare con stessa idoneità ma con contratto di operaio. E’ regolare come contratto part-time? Grazie.
Buongiorno Leonardo, non ho la risposta al tuo quesito. Ti consiglierei di contattare uno studio consulenza del lavoro o, in alternativa, i sandacati.
Ho una domanda che mi preme molto.
Sono l’unico RT della ditta dove lavoro.
Ogni anno trovo difficoltà a chiedere ferie (extra agosto) perché il mio capo non vuole rinunciare alle revisioni 🙁 .
Una volta mi sodtituiva il mio collega o non può più.
C’è una soluzione?
Non è assolutamente possibile che l’unica sia assumere un altro RT?!?!
Grazie!
Buongiorno,
l’unica soluzione è assumere un ispettore provvisorio per i periodi extra.
Ad ogni modo, se il suo contratto prevede x giorni di ferie, non le possono essere negati.
Può un titolare di Agenzia di pratiche auto fare il Responsabile Tecnico in un officina negli orari in cui è chiusa l’Agenzia?
In linea teorica, nulla lo vieta.
Salve. Veramente SINCERI COMPLIMENTI per le risposte educate e competenti. Spero sappia rispondere anche a me: ho svolto il compito di revisore e responsabile tecnico dal 2000 al 2005 in una grossa concessionaria del bellunese. L’ultimo corso di aggiornamento l’ho fatto proprio nel mio ultimo anno di attività. Sono perito elettrotecnico. Poi per motivi meramente economici mi sono rivolto a tuttaltro campo. Il vecchio mestiere però mi è sempre rimasto nel cuore e punterei ad un ritorno: cosa ritiene mi convenga fare? È consigliato oppure obbligatorio un nuovo corso avendo già lavorato per sei anni consecutivi in quel campo? Ritiene sia consigliabile rientrare come dipendente o meglio come libero professionista con partita iva….? Grazie fin d’ora di un’eventuale risposta,Demis
Buongiorno Demis, inizio col dirle che se lei ha ottenuto l’attestato di “Responsabile tecnico” in passato ora è automaticamente convertito al ruolo di “Ispettore”, quindi abilitato ad operare senza dover partecipare a corsi di aggiornamento. Non ho idea di quali dolci ricordi abbia relativi a questa professione, ma mi tocca dirle che nulla è cambiato, anzi. Il lavoro è sempre sottopagato e le responsabilità smisurate: un ruolo che nel resto d’Europa potrebbe essere molto ambito, in Italia vale poco o nulla. Un consiglio da amico: ci pensi bene prima di ributtarsi nel settore.
Grazie infinite. Mi auguravo un cambiamento (in meglio) ma ho capito che così non è. Ascolterò il consiglio
Possibilità sulle revisioni pesanti ai privati sono consistenti o non ci sono speranze?
Buongiorno, è solo una questione di tempo. La direzione intrapresa dal Ministero è quella della concessione ai privati, ma sono da definire ancora molti aspetti.
Saremo tutti obbligati a fare quella tipologia di operazioni? Il coefficiente di rischio aumenta notevolmente con operazioni anche sui veicoli pesanti
Buongiorno, assolutamente no. Il modulo C è a discrezione dell’ispettore: di certo nessuno ti può obbligare a fare qualcosa di extra. Mi piacerebbe vedere, a titolo informativo, le paghe dei primi ispettori privati addetti revisione dei pesanti: ci sarà da ridere.
Io da responsabile ora sono sui 1400 al mese 🙁 l’installazione del sistema di rilevazione di pressione è un operazione davvero molto scomoda e lunga, quanto dovrebbe durare un operazione !
Buongiorno, 1400 netti senza considerare sgravi fiscali o benefit per 40 ore settimanali è in linea con la media nazionale.
salve, sono un centro di revisioni di salerno, cerco un tecnico abilitato per fare revisioni, si prega di contattarmi che fosse interessato grazie rec tel. 0828350105
salve, cerco un tecnico con attestato per fare revisioni auto, zona di salerno contatto allo 0828/350105 grazie
Salve, sono titolare di un’officina e sto facendo il corso di ispettore di revisione per appunto integrare un centro revisioni auto e moto.Ora chiedo: posso fare l’ispettore di revisione se sono il titolare dell’azienda?
Buongiorno, per il momento non ci sono problemi, ma per il futuro non ci metterei la mano sul fuoco. La direzione delle normative europee è chiara: eliminare conflitti d’interesse sia di natura economica che fra autoriparatore/certificatore. Lei, oggettivamente, come vede la sua posizione?
Un Cordiale Saluto
Salve, grazie per la risposta.
Per come la vedo ? Onestamente non saprei.In Italia il numero dei centri revisione abbinato all’autoriparazione e’ di gran lunga più alto rispetto ai centri revisione singoli.Pertanto ,visto che prima per aprire un centro revisioni si imponeva al RT di essere parte integrante dell’azienda,oggi non vedo il perché io da titolare non posso gestire in maniera autonoma il mio centro revisioni,essere ispettore senza avere ulteriori spese di dipendenti aggiunti che potrei evitare. E poi credo che un dipendente faccia sempre la volontà del titolare, visto che è sempre l’azienda che ci mette la faccia. I furbetti ci sono sempre e la tesi dell’ imparzialità dell’ispettore esterno non so quanto regga!
salve, a chi bisogna contattare per informazioni a riguardo, sui corsi ecc ecc, alla provincia o alla regione? grazie , qual’è l’ufficio di competenza?
Buongiorno, nonostante siano partiti i corsi di formazioni, mancano le commissioni d’esame. Pertanto, è inutile affrontare il discorso, per il momento.
Salve io sono un tecnico di revisione dal 2014,sapevo di questo passaggio da tecnico ad ispettore e pensavo dovessi fare qualche corso di aggiornamento ma poi non se n’è parlato più!!mi sai dire se io sono automaticamente ispettore?grazie mille
Buongiorno,
tutti i responsabili tecnici abilitati secondo i vecchi criteri di formazione passano automaticamente al ruolo di ispettore.
Per quanto riguarda la formazione cosiddetta “aggiornamento periodico”, sono in via di definizione criteri e modalità.
Salve, al momento non sono riuscito a capire se il diploma di “perito tecnico commerciale”, ex ragioneria, sia contemplato oppure no tra i titoli abilitanti.
La legge parla soltanto di diploma “tecnico”.
Secondo la sua conoscenza è abilitante come titolo? A chi potrei rivolgermi per avere ragguagli?
Grazie anticipatamente
Buonasera, tutti i criteri per la formazione degli ispettori li trova nell’accordo stato regioni n.65 C.r.s. del 17 Aprile 2019. Se vuole togliersi ogni dubbio le consiglio di contattare qualche ente di formazione accreditato. Se vuole qualche dritta mi contatti in privato.
Secondo me no…però se mi mandi la tua mail ti invio i titoli di studio scaricati dal sito Ministero scolastico…ralonigo@gmail.com
Buongiorno,
l’ultima parola spetta comunque alla sua Provincia o eventualmente UMC competente. In caso negativo, posso consigliarle un buon ente di formazione.
Buongiorno,frequento la quarta di operatore meccanico, posso fare il corso per la revisione dei veicoli? In Lombardia?
Buonasera,
tutti i requisiti per accedere al corso di formazione per ispettore li trova specificati nell’Accordo Stato-regioni n.65 C.S.R. disponibile online.
Si…4 anni FI professionale o 5 anni di istituto tecnico indirizzo tevnologico
Salve il mio caso è limite….sono titolare di un centro revisioni da 10 anni…con diploma tecnico agrario non ho potuto fare il tecnico ma solo sostituto….corso fatto a dekra nel 2014….ora posso fare il responsabile tecnico le nuove disposizioni? Devo rifare il corso?
Buonasera, dovrebbe verificare nell’accordo Stato-regioni n.65 C.s.R. se il suo titolo di studio è presente tra quelli idonei al ruolo. A memoria ricordo di no.
L ho studiato molto bene
…..con il nuovo accordo il mio diploma è valido…ma devo rifare i corsi quindi spendere 4.000 euro oppure è sufficiente il corso fatto 2014?
Scusate, leggendo qua e là, mi sembra di intuire che un titolare di centro revisione è una specie di delinquente. Io purtroppo non ho un diploma idoneo a sostenere corso e di conseguenza esame per ottenere la qualifica di responsabile tecnico o ispettore che sia. Ho alle spalle più di vent’anni di esperienza come titolare di officina meccanica e sei di centro revisione ma devo comunque affidarmi ad un responsabile tecnico assunto a tempo indeterminato, quindi sostenere comunque costi non indifferenti e senza nessun privilegio perchè, e io parlo per la mia attività, si lavora con serietà ma a fine anno quando lui andrà in pensione, sfido a trovarne uno con i requisiti richiesti oggi e quindi? Chiuderò? La mia esperienza vale qualcosa? Il mio impegno, i miei investimenti, i miei sacrifici….buttati nella spazzatura! E scusate lo sfogo…
Buongiorno Liana, i discorsi autoreferenziali hanno lo stesso peso delle generalizzazioni che giustamente l’hanno offesa chiamandola in causa negli articolo in cui si equiparava il titolare dei centri di controllo ad “una specie di delinquente”. Personalmente può dispiacere la sua situazione attuale, ma se la normativa prevede che debba esistere una figura professionale con determinati requisiti per l’espletamento delle revisioni ministeriali, deve esserci, punto. Inoltre, con l’attuazione delle direttive UE, questa figura essere sempre più indipendente dal centro ed il punto d’arrivo sarà il professionista esterno che girerà a rotazione centro per centro come avviene oggi in ottemperanza alla legge 870 per i veicoli pesanti. Lei potrebbe anche essere più bravo, più competente, più onesto di un qualsiasi ispettore, ma se la legge in vigore ne richiede la presenza, deve obbligatoriamente conformarsi.
Sono un responsabile tecnico, ho svolto il corso nel 2016…assunto come dipendente stabile nel 2018.
A rigore di logica dovrei frequentare un corso di aggiornamento, si sa nulla?
Mi chiedo poi se la figura dell’ispettore esterno con partita iva sia la soluzione o sia peggio. Se sono un cerbero in fase di ispezione, quale azienda mi chiama a svolgere i controlli in sede? Nessuna temo.
A meno che mia fattura per le sedute sia pagata dallo stato.
Di più già oggi l’utenza vede le revisioni come un inutile tassa perché le auto son sempre perfette! Vi immaginate i pesanti fatti da aziende private…temo che la qualità generale dei controlli cali, chi è onesto resterà tale perché ha una coscienza e vuol dormire la notte, chi non sarà onesto farà più soldi.
Ciao Andrea, per i corsi di aggiornamento obbligatori a cadenza triennale per il momento non si sa nulla, ma a breve dovrebbero essere deliberati in quanto numerose abilitazioni rischierebbero di non essere più a norma.
Condivido le tue perplessità circa l’ispettore esterno libero professionista con P.IVA: senza un sistema di prenotazione – assegnazione dell’ispettore al centro, sicuramente le cose peggiorerebbero. La guerra fra poveri che attualmente combattono i centri di controllo passerebbe di conseguenza agli ispettori. Prestazioni sottotariffa, favoritismi e tutto il resto: anche no.
Relativamente alla privatizzazione per i pesanti invece ormai il gioco è fatto. Resta da capire il quando, ma soprattutto il come. Mi permetto di rassicurarti: non sarà come con i leggeri, garantito.
Buongiorno,
Volevo chiederle un paio di informazioni:
Il mio compagno è abilitato responsabile tecnico revisioni dal 26/05/2018, ed è assunto da febbraio 2018 come tecnico di revisioni (non responsabile).
1) ho visto che i termini di validità sono entro il 20 maggio 2018,ma l esame può essere conseguito fino al 31 agosto 2018 giusto? Cosa significa? Quindi la sua abilitazione rimane valida?
2) al momento deve essere assunto come responsabile tecnico presso un’altra azienda…la motorizzazione ha dato l ok che è possibile assumerlo come tale.
Anche lei mi conferma questo?
Grazie mille
Buongiorno, suo marito è a tutti gli effetti un ispettore, confermo.
Buongiorno,
Perfetto!
Quindi nonostante non sia attualmente assunto come responsabile, ma solo come tecnico revisioni..lo può ancora diventare avendo il vecchio attestato giusto?
Grazie mille
Tutti i tecnici revisione sono “responsabili”. Non capisco a cosa allude precisamente.
Per precisare: lui attualmente è assunto da 3 anni come “aiuto responsabile tecnico”, non come “responsabile tecnico”.
In questo momento un’altra azienda lo vuole invece assumere come Responsabile tecnico…essendo lui abilitato dal maggio 2018.
Suo marito firma i referti?
No, nel lavoro attuale non firma perché lavora in un centro con altri due responsabili tecnici, ma effettua comunque le revisioni e possiede l’attestato da Maggio 2018.
Ora capisco, è un semplice operatore di linea. Raccomando a lei ed a suo marito di contrattare BENE il giusto inquadramento, nonostante nel CNL non esista la vera e propria mansione di ispettore. Ogni firma è una grandissima responsabilità, quindi fatevi valere.
Una buona giornata
Quello sì assolutamente e la ringrazio per il consiglio!
Ma quindi rimane confermato che nonostante non stia operando come responsabile tecnico, lo può ancora diventare avendo l’attestato..giusto?
La ringrazio e mi scusi per il disturbo.
Confermo signora, buona giornata.
Salve sono Roberto La Manna centro revisioni di auto e moto, offro lavoro a contratto a tempo indeterminato come ispettore delle revisioni di auto e moto con attestato per zona in provincia di salerno, regione campania.
Attendo una vostra risposta.
Distinti Saluti.
le società private avendo ritorno economico hanno organizzato i corsi come da normativa!!! adesso dopo aver conseguito i moduli sono in attesa dell’esame, finale ma come succede spesso i vari enti statali se la prendono comoda 290 ore circa e niente in mano!!! onestamente spero si sbrighino si stanno formando code poi dal mio punto di vista è inammissibile formare dei corsi su basi incerte senza sapere neanche assolutamente i parametri di esame
buonasera cerco lavoro come responsabile tecnico, ho conseguito l’attestato il 12/04/2017 , ho lavorato presso due centri nella mia zona per poi cambiare lavoro , sono molisano ma disposto anche a trasferimento altra regione. la mia mail gschiattone1@gmail.com
chiedo scusa sin d’ora se non sono nel posto giusto
Buonasera, avevo bisogno di una semplice informazione, attualmente quanti tecnici delle revisioni servono per centro revisioni, grazie in anticipo.
Buongiorno, di base uno per linea di revisione operativa. Se ci fosse linea auto e linea moto che non lavorano in simultanea anche uno.
Dalla pubblicazione del DM466, per eventuale sostituzione dell’ispettore, ne occorre uno assunto.
Buongiorno a tutti e buongiorno sig. Diego, mi scuso anticipatamente per la durezza del mio articolo e delle parole in esso contenute ma lo ritengo doveroso.
Ho 50 anni e una serie di corsi frequentati e qualifiche conseguite al fine di crescere principalmente per soddisfazione personale oltre che professionale.
Premetto che ho conseguito la qualifica di Responsabile Tecnico Revisioni nel 2015.
L’ho utilizzata per un anno circa e poi cambiai lavoro, stanco di dover promuovere ogni WC (veicolo non idoneo) che entrava in officina pur di far incassare il titolare che mi obbligava sotto minaccia di perdita del lavoro. Oggi, da 3 mesi, sono tornato a fare il Responsabile Tecnico e lavoro per una storica officina di Torino che non mi ha preteso di fare anche il meccanico e che non mi obbliga a dare esiti positivi laddove non è possibile, come dovrebbe essere in qualsiasi centro revisione.
A tal proposito, mi piacerebbe capire per quale motivo le officine cercano sempre un Responsabile Tecnico che sappia fare il anche meccanico. Vorrei che la si smettesse di confondere il ruolo di Responsabile Tecnico con quello di meccanico. Sono 2 mansioni differenti, con responsabilità e compiti assolutamente diversi. E vorrei che i Responsabili Tecnici si facessero maggiormente rispettare visto il ruolo che ricoprono e le responsabilità che appunto si assumono con la firma dei referti e dei certificati non sono quelle che ha un meccanico (detto non per sminuire la mansione).
Per questo mi rivolgo ai titolari di officina: smettete di mettere inserzioni in cui cercate Responsabili Tecnici con mansioni e capacità di meccanica. Ma perché non prendete voi stessi la qualifica così da firmare tutto ed assumervi le dovute responsabilità? Certo, forse parlate tanto (come ho letto di alcuni di voi qui nei post) e tanto pretendete ma alla fine vi conviene avere 2 “piccioni” in uno con una sola fava (retribuzione), perché in verità, pur di incassare, alla fine pretendete che il Responsabile Tecnico, oltre che ad utilizzarlo come meccatronico, vi passi positivamente ogni rottame che si presenta a revisione nella Vs. officina, scaricando sul poveretto le responsabilità penali. E pertanto smettetela di fare i furbi per avere un meccanico ed un tecnico revisioni con un solo stipendio!!! Se non avete i soldi per pagare un Responsabile Revisioni chiudete il Centro Revisioni e datevi solo alla meccanica… o all’ippica! E’ vergognoso sapere quanto vi resta in tasca da ogni revisione quasi (55 €) e sapere che pagate una sola persona per farvi incassare da 2 attività. Se immaginiamo una media di solo 5 revisioni al giorno per circa 22 giorni lavorativi il ricavo è approssimativamente di 6.000 € al mese. Ma un centro revisioni non fa mediamente solo 5 revisioni al giorno! Quindi 6.000 €, più i lavori di meccanica eseguiti dal Responsabile Tecnico, quanto vi rende a discapito della sua spesso misera e sottovalutata retribuzione?!?!
Ed ora mi rivolgo ai Responsabili Tecnici/Ispettori: smettete di accettare di fare sia il Responsabile Tecnico che il meccanico. Se tutti facessero solo il Responsabile Tecnico/Ispettore, i vostri titolari dovrebbero modificarsi e modificare tutto. Vi chiedono di fare 2 lavori pagandovene solo 1 e pure male! AVETE UNA QUALIFICA IN MANO e non la sapete far rispettare! Quindi così non fate rispettare né la vostra professionalità, né voi stessi né tantomeno i vostri colleghi. Fare una revisione fatta bene non significa mettere 2 firme. Come scrisse Diego in un post molto precedente (4 Aprile 2020 alle 12:32 che consiglio di andare a leggere!), la revisione come la intendono molti la può fare anche un bambino, ma la vera operazione di revisione è un processo complesso e professionale che necessita di un tecnico competente e formato. Quindi cerchiamo di dare valore alla nostra professione tanto quanto lo si dà ad un imprenditore, ad un bancario, ad un operaio specializzato od a un medico. E smettiamo di farci trattare come di solito accade alle badanti che poi purtroppo finiscono col fare anche le colf con pochi euro all’ora!!!!
Mi auguro che questo post possa avere un qualche beneficio per il settore e per i suoi operatori di “prima linea”!
Buonasera Marco, mi limito a dirle solo una cosa: Federispettori. Ci pensi.
Siamo in tanti ed abbiamo voglia di cambiare questo settore, ma solo insieme possiamo farlo.
L’unione fa la forza.
http://www.federispettori.org
Buongiorno Diego, grazie. Non ho da pensare. Solo da firmare la petizione senza assolutamente pensarci. Sono in prima linea con voi per poter cambiare questo sistema NON funzionante in troppe realtà (per fortuna non nella mia dove il titolare ha compreso che guadagna dalle riparazioni dei veicoli). Saluti.
Buonasera, sono a chiedere una info. Se il responsabile delle revisioni si ammala, il centro revisioni deve rimane chiuso oppure il capofficina e/o il titolare possono sostituirlo nella sua assenza ? grazie mille
Buongiorno,
qualora l’ispettore dovesse ammalarsi, il centro revisioni DEVE chiudere.
Qualsiasi altra azione, di fatto, è una falsificazione della firma dell’ispettore autorizzato o altro illecito, sicuramente da denunciare.
Con attestato di malattia del medico e revisioni effettuate nello stesso periodo si vince molto facilmente una causa, con lauto risarcimento a proprio favore.
Saluti
ma in pratica l’esame chi lo fa? la motorizzazione? o qualche altro ente pubblico?
chi organizza e fa sostenere questi esami? ci sono costi aggiuntivi?
salve,sono un RT da novembre 2001 a oggi(con diproma tse dal 2001)ancora esercito nella stessa officina,sia nel 2013 che nel 2018 non ho mai fatto (non sapendolo)nessun corso e quindi materialmente non ho nessun attestato.la mia domanda e’ questa-
-sono diventato ispettore tecnico
-se si come e dove posso vederlo
-dove e’ una circolare esaustiva che lo conferma.
mi trovo ad oggi a fare il corso modulo A-B che credo a mio avviso inutile,ma non trovo risposte concrete e gli enti sono completamente assenti
grazie
Buongiorno, con il DM214/17 (recepimento della direttiva 2014/45ue) tutti gli RT abilitati secondo la normativa nazionale vengono automaticamente convertiti al ruolo di “ispettore”, quindi lei non deve partecipare a nessun corso A o B. Con recente decreto è stato finalmente introdotto il corso di aggiornamento triennale di 30 ore al quale dovrà partecipare per non perdere l’abilitazione, ma si tratta di 3/400 euro massimo di spesa a differenza delle oltre 3000 per i suddetti moduli.
Saluti
Buongiorno sono una donna responsabile tecnico OPERATIVA. Confermo e sostengo che questa figura, oltre ad essere sottopagata (8,40€ ora lordi!!) ha responsabilità penali che ti fanno passare la voglia di lavorare.
Lo stato deve capire che siamo tra incudine e martello. Una figura che per lavorare sta ai ricatti del titolare. Ma è stata “addestrata” ad essere ligio e preciso e soprattutto responsabile.
Chiedo se è possibile che il titolare impedisca la firma al responsabile tecnico. Non ho trovato nulla al riguardo.
Ovviamente xché ora siamo in due e chi è più favorevole alla truffa firma!
Sono in una situazione paradossale.
Al collega che si è definito una “puttana” paragrafi sopra non posso che dare ragione… ma pensate come si sente una donna?
Mi chiedo in oltre da dove vengono prese le fonti in cui si dice che un responsabile tecnico guadagna dai 1800 ai 2500 al mese?
Grazie per eventuali risposte.
Buongiorno, contatti Federispettori, è il miglior consiglio che posso darle.
La aspettiamo.
Saluti