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Chilometri revisionePer gli utenti

La verifica del chilometraggio è un’operazione fondamentale che deve sempre precedere l’acquisto di un’auto o di una moto al fine di evitare brutte sorprese. La percorrenza viene registrata manualmente dagli ispettori all’atto della revisione ministeriale, pertanto viene aggiornata a cadenza biennale per la maggior parte delle categorie di veicoli. La raccolta dati è stata avviata nei centri di controllo dal 2015, ma i chilometraggi con valore di certificazione sono disponibili da Giugno 2018 in poi. Tutte le registrazioni antecedenti a questa data sono state eliminate in quanto poco attendibili ed inutilizzabili a fini legali*. Nulla di strano. Prima di Giugno 2018 i chilometraggi trascritti dagli operatori venivano inseriti nel database senza la sottoscrizione del proprietario del veicolo, prassi necessaria a scongiurare eventuali errori di digitazione. Da Giugno 2018 in poi, per garantire la veridicità della certificazione, la percorrenza rilevata viene controfirmata dall’automobilista sulla documentazione ufficiale della revisione ministeriale. In caso di incongruenza, il dato viene corretto seduta stante dall’ispettore nel centro di controllo, altrimenti viene pubblicato senza possibilità di rettifica sul Portale dell’Automobilista, il sito della Motorizzazione Civile per il cittadino. A questo proposito, è utile spendere due parole in quanto il cattivo utilizzo della pagina web ministeriale ha giocato – e gioca tutt’ora – brutti scherzi agli automobilisti convinti di essere tutelati a 360° dallo Stato in occasione della compravendita di un veicolo. Innanzitutto, è bene sapere che esistono due servizi per visionare il chilometraggio registrato: Verifica ultima revisione e Verifica revisioni effettuate. Come si evince dal nome, il primo tool consente la consultazione del chilometraggio trascritto all’ultima revisione mentre il secondo riporta lo storico delle percorrenze rilevate, sempre durante la revisione, da Giugno 2018 in poi. Il servizio più completo è riservato agli utenti iscritti al Portale dell’Automobilista come “cittadino”, mentre quello base è accessibili a tutti direttamente tra i “servizi online” alla homepage del sito (sequenza di immagini sottostante).

*Le percorrenze rilevate tra il 2015 e Giugno 2018 sono visionabili esclusivamente con il servizio “Verifica ultima revisione” per i veicoli che non hanno ripetuto la revisione negli anni successivi.    

LA TRUFFA

Come già specificato (è molto importante questo passaggio), la caratteristica peculiare del servizio “Verifica ultima revisione” è la possibilità di visionare esclusivamente i dati relativi all’ultima ispezione ministeriale. Di conseguenza, con l’effettuazione di una nuova revisione, i dati della precedente vengono sovrascritti: ecco il trucchetto sfruttato dei rivenditori di veicoli disonesti. Dopo la manomissione dell’odometro finalizzata ad “alleggerire” il chilometraggio di un veicolo, è sufficiente ripetere il controllo tecnico, anche al di fuori della regolare scadenza, per cancellare ogni apparente prova della percorrenza reale. Purtroppo la legge italiana non disincentiva questa pratica: un ispettore non può rifiutarsi in alcun modo di eseguire un’ispezione tecnica e l’incongruenza chilometrica non comporta l’esito sfavorevole della stessa. Per completare l’opera, i truffatori rimuovono dalla carta di circolazione la pacetta adesiva attestante la revisione fantasma, o addirittura distruggono il documento inscenando uno smarrimento fittizio. Sul duplicato, di prassi, figurano solo i dati relativi all’ultima ispezione: è sufficiente qualche decina di euro per “risolvere il problema” senza destare sospetto. Con l‘escamotage della doppia revisione (o revisione anticipata come dir si voglia) sono stati raggirati migliaia di cittadini, ma con l’introduzione del servizio “verifica revisioni effettuate” tutto cambia: è possibile procedere legalmente contro i truffatori o, meglio ancora, evitare le truffe.

STORICO REVISIONI – VERIFICA REVISIONI EFFETTUATE

Il servizio “Verifica revisioni effettuate” è l’unico strumento che consente di scovare eventuali revisioni “fantasma” effettuate per sovrascrivere il chilometraggio reale di un veicolo, ma per consultarlo è necessario iscriversi gratuitamente al Portale dell’Automobilista. Nonostante attualmente lo storico sia composto da un massimo di due revisioni (3 per i veicoli soggetti a obbligo di revisione annuale), non sarebbe un caso isolato scoprirne tre, addirittura quattro, nell’arco del biennio. Qualora si verificasse un’incongruenza fra il numero di revisioni presenti nel database del Portale dell’Automobilista e quelle riportate sul libretto di circolazione, è molto probabile sia avvenuta una manomissione dell’odometro mascherata con l’escamotage della doppia revisione. Diffidate di chiunque metta in dubbio la veridicità degli archivi della Motorizzazione: le etichette sono falsificabili e rimovibili, i dati memorizzati no. 

Dopo aver effettuato la registrazione al Portale dell’Automobilista o il login per gli utenti già iscritti, è importante non fare confusione con il servizio “Verifica ultima revisione” che resta comunque disponibile anche dopo l’accesso con le credenziali. Il tool “Verifica revisioni effettuate” si trova nel menù laterale del cittadino selezionando la voce “Accesso ai servizi”, ben diverso dal menù principale orizzontale nel quale sono presenti i “Servizi online”. Di seguito la guida passo-passo:

Come si evince dagli screenshot, con il servizio “Verifica revisioni effettuate” ricompaiono i dati sovrascritti in “Verifica ultima revisione”. In questo caso, nulla di anomalo in quanto la periodicità dei controlli è in linea con la normativa vigente (Giugno 2018 – Giugno 2020) e la percorrenza ha subito un  ragionevole incremento. Purtroppo le cose non vanno sempre così:  il mercato è saturo di veicoli con chilometraggio taroccato, OCCHI BENE APERTI! Diffidate di venditori improvvisati e prezzi troppo bassi: nessuno regala nulla. L’affare è dietro l’angolo, ma anche – soprattutto – la fregatura!

Chilometri revisione

L’ultimo aggiornamento del Portale dell’Automobilista risalente a metà Luglio 2018 ha reintrodotto lo  storico delle revisioni effettuate a partire dal 1° Giugno 2018 (immagine di sotto) (approfondimento).

Messaggio presente sulla pagina del servizio di consultazione dei chilometraggi sul Portale dell’Automobilista

Gli effetti di tale provvedimento si dovrebbero manifestare da Giugno 2019 per i veicoli con periodicità del controllo ministeriale annuale (taxi, n.c.c., autoambulanze ecc.) e dall’anno successivo per tutti gli altri veicoli, ma il sistema è già stato messo alla prova in diverse occasioni prima del previsto. L’esigenza di pubblicare le percorrenze rilevate durante la revisione nasce per contrastare la cosiddetta truffa dei chilometri che interessa più del 50% dei veicoli di seconda mano in vendita (fonte Nonprendermiperilchilometro), un flagello che danneggia in primis il consumatore, ma anche le imprese oneste del settore. I limiti del servizio “Verifica ultima revisione” (tool del Portale dell’Automobilista che consente la sola consultazione dei dati relativi all’ultima revisione effettuata) in vigore precedentemente sono ben noti e molti utenti sono stati danneggiati dall’effetto boomerang derivante dall’utilizzo truffaldino dello stesso. Considerando che ogni revisione sovrascriveva i dati rilevati durante la precedente, era molto semplice per i commercianti disonesti cancellare ogni prova informatica della truffa potendo contare sulla presunta certificazione (falsa) generata del Portale dell’Automobilista. Dopo la rimozione fisica dell’etichetta adesiva attestante l’eventuale revisione sospetta dalla carta di circolazione e l’alterazione dell’odometro, il veicolo era a tutti gli effetti ringiovanito e pronto per per un altro controllo ministeriale avente come unico fine la cancellazione dal Portale dell’Automobilista del reale chilometraggio (fenomeno della doppia revisione o revisione anticipata in quanto il più delle volte veniva eseguita in anticipo rispetto alla regolare scadenza). Tralasciando i vari trascorsi (approfondimento), dal 1° Giugno 2018 si può veramente considerare finita l’era delle truffe con il pretesto della revisione ministeriale, ma solo per coloro che sono attenti alle indicazioni (ATTENZIONE, SONO CAMBIATE LE PROCEDURE!).

Prendiamo in considerazione il seguente veicolo andato all’asta nel Gennaio 2019 con 187518 chilometri all’attivo (foto di sotto) (fonte gruppo Facebook di Nonprendermiperilchilometro).

Considerando che non tutti i potenziali acquirenti del veicolo sono a conoscenza di questo dato, il primo controllo che solitamente viene eseguito per accertare la veridicità del chilometraggio  è la consultazione del Portale dell’Automobilista ed il risultato è il seguente:

Per gli utilizzatori delle varie app disponibili per smartphone che comunque fanno riferimento ai dati pubblici messi a disposizione dal Portale dell’Automobilista il risultato è il medesimo (in ordine lo screenshot da Infotarga, Scanner Veicoli ed  iTarga):

Tutto torna, almeno apparentemente. L’accattivante veicolo in vendita con poco meno di 120000 chilometri il 27 Febbraio 2019 ne registrava 116550, un dato perfettamente in linea con le aspettative e con quanto indicato dalla carta di circolazione del veicolo (sul libretto è presente una sola etichetta attestante la revisione ministeriale del 27/02/2019). Una cosa non torna: che fine hanno fatto le tracce informatiche della revisione effettuata in data 4 Dicembre 2018 nella quale sono stati registrati dall’operatore 187238 chilometri? Stando a quanto riportato sul Portale dell’Automobilista, “la successione storica dei dati di revisione” dovrebbe essere disponibile “per le operazioni effettuate successivamente al 1° Giugno 2018”, ma c’è un piccolo particolare che quasi tutti ignorano, forse perchè scritto tra parentesi. Solo gli utenti registrati sul Portale dell’Automobilista hanno accesso alla cronologia delle revisioni, un servizio indispensabile  per prevenire le truffe dei chilometri con l’escamotage della cosiddetta revisione anticipata. Dopo aver effettuato registrazione e login sul Portale dell’Automobilista come cittadino, oltre al servizio “Verifica ultima revisione” è disponibile “Verifica revisioni effettuate” (Home/Accesso ai servizi/Verifica revisioni effettuate), ma fate attenzione, potrebbero comparire brutte sorprese… 

Di seguito un altro caso, un veicolo che a distanza di un giorno è stato sottoposto a due revisione ministeriali; nella prima sono stati registrati quasi 300000Km, nella seconda all’incirca la metà (immagine di sotto) (screenshot da Infotarga):

La consultazione del Portale dell’Automobilista in modalità pubblica omette la revisione con il chilometraggio reale perchè sovrascritto dalla successiva (revisione anticipata(immagine sotto),

ma accedendo all’area riservata riemergono le prove di un probabile tentativo di truffa (immagine sotto).

Cosa aspetti a registrarti? Clicca qui e segui le indicazioni!

N.B. Per il momento il servizio “Verifica revisioni effettuate” non è disponibile per gli account professionali dei centri di revisione.

NEW – Clicca qui per leggere la guida alla consultazione dello storico delle revisioni – NEW

Per gli operatoriPer gli utentiChilometri revisione

In data 22 Giugno 2018 il servizio di verifica dello storico dei chilometraggi rilevati durante la revisione ministeriale è stato limitato alla sola consultazione dell’ultimo dato (leggi Portale dell’Automobilista: sparisce nuovamente lo storico dei chilometri). Immediate le reazioni di cittadini e operatori che credevano in questo strumento fornito dal Portale dell’Automobilista, tanto che il 21 Luglio è stata lanciata una petizione pubblica per manifestare il disappunto collettivo (link) (immagine di destra). Il promotore dell’iniziativa è l’ormai noto Alfredo Bellucci (Non prendermi per il chilometro), rivenditore di auto da anni in prima linea nella lotta alle truffe che macchiano il settore.

Per quale motivo lo Stato che dovrebbe tutelarci ci ha letteralmente abbandonato in balia dei commercianti disonesti? Dal punto 3° dell’istanza si possono trarre le prime conclusioni: “Sono consapevole che i chilometri, letti e registrati, sono da ritenersi sempre indicativi e non assolutamente certi, poichè le letture e le registrazioni degli stessi erano, sono e saranno sempre soggette ad errore umano. Quanti utenti hanno consultato i dati con questa consapevolezza? Quasi nessuno. Farebbe comodo puntare il dito contro la lobby dei rivenditori di auto, contro i poteri forti e chi più ne ha più ne metta, ma la verità è che tra i chilometraggi inseriti a spanne dagli operatori della revisione ministeriale e le sentenze dei giustizieri improvvisati che trascorrevano le giornate alla ricerca di annunci online sospetti, la situazione era diventata insostenibile. È vero, molti delinquenti sono stati scovati, ma altrettanti titolari di autosaloni sono stati danneggiati da accuse infondate o da errori di terzi. Buona parte delle responsabilità sono da attribuire al Ministero dei Trasporti che, come di consueto, non ha comunicato per tempo le finalità della raccolta dati lasciando agli operatori troppa libertà di interpretazione. Come se non bastasse, al terzo anno di registrazioni non era prevista la rettifica, un’assurdità considerando che il dato era notoriamente “privo di valore legale perchè soggetto a errore umano”. Nei primi di Luglio 2018 il paradosso è stato risolto, o meglio rattoppato all’italiana: senza alcuna comunicazione ufficiale, i tecnici del CED (centro elaborazione dati del Ministero dei Trasporti) hanno fornito agli operatori che ne facevano specifica richiesta un modulo da restituire via mail (immagine di sinistra) per avviare la procedura di correzione del valori di percorrenza. Tralasciandone l’eccessiva semplicità, com’è possibile nel 2018 affidare una comunicazione così delicata a un canale obsoleto come la posta elettronica comune? Chi è il soggetto responsabile dell’invio della mail? Esiste una lista di indirizzi autorizzati a inoltrare la comunicazione o chiunque può farlo?

Nonostante questo accorgimento, il nocciolo della questione rimaneva insoluto: come gestire le presunte vittime di errori di inserimento, magari rivendicati a distanza di mesi? La certezza sulla percorrenza non esiste in nessun caso, ma il caos di questo periodo ha favorito correzioni su veicoli manomessi e danni d’immagine per quelli regolari facendo tramontare definitivamente il servizio. Finalmente arriva la svolta: per effetto del Decreto Dirigenziale 211 (link) viene introdotta la nuova etichetta che attesta la revisione ministeriale riportante il chilometraggio trascritto dall’operatore. D’ora in poi, come specificato nella pagina web del servizio comparsa a metà Luglio (immagine in basso), è esclusiva responsabilità dell’utente verificare il dato inserito e, in caso di errore, chiederne immediata rettifica. Tutti i chilometraggi registrati dal 1° Giugno 2018 saranno messi a disposizione nel “nuovo storico” che, si spera, avrà maggior credibilità del precedente.

Chilometri revisionePer gli operatoriPer gli utenti

Lo scorso Maggio il Ministero dei Trasporti ha creato molta confusione nel settore della vendita dell’usato con un’iniziativa rivelatasi poi un’arma a doppio taglio. Dopo la pubblicazione sul Portale dell’Automobilista (clicca qui per il link diretto) dello storico dei chilometraggi rilevati in revisione ministeriale, senza alcuna spiegazione vengono censurate tutte le informazioni relative ai controlli antecedenti l’ultimo (leggi Revisione auto: Sparisce lo storico dei chilometri, una beffa).-Meglio che niente, no?- A dire il vero proprio no poichè, come si suol dire, fatta la legge trovato l’inganno e i truffatori sono talmente bravi a fare il loro mestiere da riuscire sempre a farla franca. Il venditore disonesto, avendo la certezza che l’unica revisione pubblica  era l’ultima in ordine cronologico (da qui il nome del vecchio servizio “Verifica ultima revisione“) (foto di destra), di fatto faceva sovrascrivere la precedente con una nuova effettuata in anticipo rispetto alla regolare scadenza. Per nascondere ogni prova del sotterfugio, il talloncino attestante il collaudo precedente veniva disapplicato e le tracce di colla coperte dal nuovo: -Ha visto? Noi lavoriamo seriamente, la sua auto è in regola con la revisione per altri due anni e può verificare direttamente dal sito del Ministero dei Trasporti il chilometraggio- Oltre al danno la beffa! Uno strumento nato per contrastare il fenomeno della auto schilometrate non ha fatto altro che favorirlo dando ai truffatori il vantaggio della certificazione del centro di revisione che a seguito di una richiesta di collaudo non può fare altro che eseguirlo. Finalmente cambiano le cose! Il nuovo servizio “Verifica revisioni” (immagine di destra) disponibile dal 23/4/2018 sul Portale dell’Automobilista mostra pubblicamente per ogni veicolo tutte le revisioni ministeriali effettuate con i relativi chilometraggi. La raccolta del dato di percorrenza è un obbligo previsto dal protocollo MCTC Net 2 che è entrato in vigore gradualmente nel 2015 con proroga al 1° Gennaio 2016, pertanto è inutile stupirsi se prima di tale data viene riportato il valore 0. È importante sapere che i chilometraggi vengono trascritti manualmente dall’operatore senza l’ausilio di strumentazioni che si interfacciando direttamente alla centralina. L’errore umano è una possibilità concreta, ma attenzione perchè la cosiddetta inaffidabilità dei dati è l’ultima spiaggia dei venditori disonesti con le spalle al muro: -Ma lei si fida dei centri di revisione? Si ricordi che siamo in Italia, non li vede i servizi di Striscia? Il mio autosalone esiste da 50 anni, se truffavamo la gente avremmo già chiuso da un pezzo!-. Facciamo un po’ di chiarezza. Se è vero che questi dati non avranno mai valenza legale a causa delle possibilità di errore, è anche vero che con un minimo di attenzione si può distinguere lo sbaglio dalla truffa (foto di seguito):

  1. Come è evidente, si tratta di un grossolano errore di trascrizione.
  2. Quando il presunto errore lascia qualche dubbio, è bene controllare la periodicità delle revisioni che in questo caso rispettano con precisione le scadenze. Aggiungendo un 1 davanti all’ultimo dato di percorrenza (68000) tutto tornerebbe, ma un’interrogazione al centro di revisioni o al venditore di auto è più che lecita.
  3. Nulla di sospetto: alcuni software che gestiscono le revisioni hanno problemi di riallineamento dei dati con il Portale dell’Automobilista che di conseguenza mostra il valore 0. In caso di necessità, il centro di revisioni che ha eseguito il collaudo può consultare i referti cartacei che sicuramente contengono il chilometraggio rilevato.
  4. Tutti gli indizi fanno pensare ad una truffa. Per quale motivo sono state eseguite due revisioni nello stesso anno? Il periodo coincide con quello della vendita del veicolo? Sul libretto di circolazione sono presenti tutti i talloncini che attestano i collaudi? Sarà un caso?

Per concludere la riflessione di un automobilista: “L’errore dell’operatore ci può stare, solo mi domando, ma se questo non sa prendere due numeri dal contachilometri come può garantirmi l’affidabilità del veicolo?[..]”. Diffidate dei centri di revisione che in più occasioni dimostrano di inserire i chilometraggi a spanne: è un indice di scarsa professionalità!