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Per gli operatoriPer gli utentiTecnica

Lo scorso Agosto un VW tipo 181, la cosiddetta “Pescaccia” perde una ruota che colpisce mortalmente un motociclista proveniente dal senso di marcia opposto. Il fatto di cronaca nera fece parecchio rumore tra i colleghi che si occupano di revisioni ministeriali perchè uno dei dettagli emersi era che il veicolo suddetto era stato da poco collaudato (clicca qui per la mia analisi da responsabile tecnico). Fatalità? È compito di chi indaga definirlo, ma un avvenimento recente accredita l’ipotesi del difetto di fabbrica. In data 7 Gennaio 2018 appare in un gruppo Facebook di appassionati di VW Maggiolino d’epoca il post di un membro che chiede come sia possibile che il proprio veicolo abbia perso la ruota anteriore:

“Come é possibile che il bullone centrale del mozzo che blocca la ruota si rompa tanto da farmi sfilare la ruota e cadere l’auto a terra… per fortuna non stavo sul raccordo e andavo piano.. Ci sono soluzioni x evitare che riaccada? A dire la verità mi sono messo una paura… in un’altra situazione ci saremmo fatti davvero male.”

Probabilmente il fortunato malcapitato non sa che alcuni mesi prima un uomo ci ha rimesso la vita per un avvenimento simile dato che il Vw Tipo 181 è costruito sulla base del Vw Maggiolino con il quale condivide la gran parte delle componenti. Notate qualche analogia nelle foto proposte di seguito?

 

La qualità delle immagini non permette un’analisi dettagliata, ma gli spaccati che ho ricavato da un manuale di ricambi dell’epoca (clicca qui per la versione integrale) mostrano le similitudini tra il sistema anteriore e quello posteriore. Dopo il recupero del veicolo il proprietario ha condiviso le immagini relative al componente responsabile del misfatto, ovvero il perno del mozzo tranciato all’altezza del dado sarramozzo.

Per avere informazioni precise a riguardo ho pensato ad un cliente abituè che vedo sempre con molto piacere perchè mi da la possibilità di revisionare qualche vecchio ferro restaurato ad hoc marchiato VW, accompagnando il tutto con curiosi aneddoti. Sapevate che il motore del Maggiolino veniva impiegato in aeronautica? E che il Maggiolino è l’auto più longeva di sempre? Potrei andata avanti ore, ma arriviamo al dunque. Giulio è il responsabile dell’officina annessa alla Bug&Bus Italia, realtà che si occupa di commercio di ricambi per Maggiolino e derivati da  oltre 30 anni .Non appena gli ho mostrato le foto che sono presenti nell’articolo ha esclamato: -in vent’anni di attività non ho mai visto una cosa del genere, pazzesco!– Questa risposta è una lancia spezzata a favore della rinomata qualità tedesca di questi veicoli perchè significa chiaramente che, se seguiti con la giusta manutenzione, sono pressochè indistruttibili. Purtroppo è diffusa la falsa credenza per cui per i mezzi d’epoca “basta una dieci, una tredici, martello e cacciavite“* e l’auto si smonta e si rimonta come fosse Lego. –È proprio questo il grave errore-, prosegue Giulio, –sottovalutare la meccanica e sopravvalutare le proprie capacità-. In un certo senso i mezzi d’epoca sono più complessi di quelli moderni perchè rispondono sensibilmente ai principi di meccanica pura ormai dimenticati tra cui la coppia di serraggio e la dilatazione termica dei metalli. Chiaramente non sto insinuando che l’autoriparazione di oggi sia basata sul plug&play, ma sicuramente gli interventi “di concetto” sono limitati a favore dei più comuni guasti elettronici. L’errato serraggio del dado serramozzo (19 nello spaccato in alto a sinistra) potrebbe essere responsabile del carico eccessivo che ha causato la rottura del perno fuso (immagina a sinistra) all’altezza del filetto, mentre per quanto riguarda il caso dell’incidente mortale è probabile la mancanza della coppiglia di sicurezza (3 nello spaccato in alto a destra) sul dado (2). Per quanto mi riguarda ho ricevuto le risposte che cercavo poichè, da profano, non ambisco a mettere mano su questi veicoli, ma so che affidandomi a chi è  specializzato posso stare tranquillo. La manutenzione eseguita da un esperto è fondamentale sui mezzi d’epoca; in fase di revisione ministeriale questo tipo di difetti è invisibile dato che non è previsto lo smontaggio di nessun componente.  Il fai-da-te in certi casi può costare caro, come può costare caro acquistare ricambi di dubbia provenienza e qualità da venditori improvvisati che di questa tempi spopolano nel web.

Pensaci, con la sicurezza non si scherza.

 

*riferimento gergale ad attrezzatura comune