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Chilometri revisionePer gli operatori

Dopo quattro anni di sperimentazione si può considerare terminata la fase beta relativa all’acquisizione del chilometraggio durante la revisione ministeriale. La gestione dell’errore di inserimento ad opera dell’ispettore addetto al controllo del veicolo è stato il punto critico che ha rischiato di mettere in crisi l’intero sistema facendone vacillare la credibilità agli occhi di tutti. Imprecisione durante l’inserimento manuale del dato o manomissione del contachilometri? L’introduzione dell’obbligo di controfirma da parte del proprietario del veicolo sul valore rilevato come da circolare prot. 26868 del 30/10/2018 (link) ha in parte risolto questo dilemma, ma le procedure di rettifica del dato nell’eventualità fosse stato inesatto risultavano poco pratiche e non sempre efficienti. Per effetto della circolare prot.ru.1815 del 21/01/2019 (link) è stata digitalizzata l’operazione di correzione, modifica eseguibile esclusivamente in giornata dal centro di controllo in cui è avvenuta la revisione ministeriale. Di seguito la guida passo dopo passo per la rettifica del chilometraggio con ristampa immediata dell’etichetta attestante il controllo ministeriale:

1) Collegarsi al Portale dell’Automobilista (link) e selezionare “Accedi al Portale” per accedere all’area riservata.

2) Una volta effettuato il login, selezionare “Accesso ai servizi” e dal menù a tendina che compara “Revisione e collaudi“. Per procedere viene richiesto un codice pin di 8 cifre, password richiedibile selezionando “Gestione Pin” dallo stesso menù.

3) Selezionare “Revisione veicolo” o “Revisione ciclomotore” a seconda della categoria del veicolo a cui è necessario modificare il chilometraggio.

4) Inserire targa e categoria del veicolo, successivamente selezionare “Ricerca revisione“.

5) Selezionare la revisione in oggetto e cliccare “Modifica Km“.

Nel caso in cui la data di esecuzione della revisione ministeriale non coincide con quella della rettifica, il sistema impedisce l’operazione.

6) Inserire il chilometraggio corretto e selezionare “Conferma modifica“.

7) Dopo la comparsa del messaggio di buona riuscita dell’operazione selezionare “Indietro“.

8) Per lo stesso veicolo figurano due revisioni aventi le stesse caratteristiche, ma la prima risulta “Annullata” (chilometraggio errato) mentre la seconda “Attiva” (chilometraggio corretto). Selezionare la revisione con il chilometraggio corretto e cliccare “Ristampa tagliando“.

La ristampa dell’etichetta è il passaggio più complicato in quanto non tutte le stampanti hanno preimpostato il formato carta  “etichetta” e potrebbero esserci delle difficoltà nell’allineamento del testo. Non potendo fornire informazioni precise vista la grande varietà di hardware e software in dotazione ai centri di revisione, si consigliano i seguenti accorgimenti per ottenere un risultato accettabile qualora ci fossero problemi nella modifica del formato carta di defaultA4(Proprietà/Formato carta/”Etichetta”):

  • Selezionare la stampante ad aghi solitamente impiegata per la stampa delle etichette
  • Selezionare “Dimensioni effettive
  • Selezionare l’orientamento “Verticale

 

 

 

 

Per i più pratici con l’informatica è possibile inserire il formato carta “etichetta” dal pannello di controllo del computer (Pannello di controllo/Dispositivi e stampanti):

 

a) Cliccare col tasto destro del mouse la stampante ad aghi normalmente impiegata per la stampe delle etichette e selezionare dal menù che compare “Proprietà Stampante“:

b) Nella scheda “Generale” selezionare “Preferenze“.

c) Nella scheda “Carta/Qualità” selezionare il formato carta “Personalizzato“.

d) Compilare il nuovo formato rinominandolo “Etichetta” ed inserendo “94mm” come larghezza e “51mm” coma lunghezza. Al termine selezionare “Aggiungi“. Dopo questa procedura sarà possibile tornare al punto 8) e stampare correttamente l’etichetta impostando come formato carta “Etichetta” (Proprietà/Formato carta/”Etichetta) e adattando il documento alle dimensioni della pagina.

N.B. Alcuni gestionali consentono la correzione del chilometraggio direttamente dal software di prenotazione senza accedere al Portale dell-Automobilista. Altri dopo il punto 6) consentono la ristampa automatica dell’etichetta direttamente dal gestionale.

 

Per gli operatoriPer gli utentiChilometri revisione

In data 22 Giugno 2018 il servizio di verifica dello storico dei chilometraggi rilevati durante la revisione ministeriale è stato limitato alla sola consultazione dell’ultimo dato (leggi Portale dell’Automobilista: sparisce nuovamente lo storico dei chilometri). Immediate le reazioni di cittadini e operatori che credevano in questo strumento fornito dal Portale dell’Automobilista, tanto che il 21 Luglio è stata lanciata una petizione pubblica per manifestare il disappunto collettivo (link) (immagine di destra). Il promotore dell’iniziativa è l’ormai noto Alfredo Bellucci (Non prendermi per il chilometro), rivenditore di auto da anni in prima linea nella lotta alle truffe che macchiano il settore.

Per quale motivo lo Stato che dovrebbe tutelarci ci ha letteralmente abbandonato in balia dei commercianti disonesti? Dal punto 3° dell’istanza si possono trarre le prime conclusioni: “Sono consapevole che i chilometri, letti e registrati, sono da ritenersi sempre indicativi e non assolutamente certi, poichè le letture e le registrazioni degli stessi erano, sono e saranno sempre soggette ad errore umano. Quanti utenti hanno consultato i dati con questa consapevolezza? Quasi nessuno. Farebbe comodo puntare il dito contro la lobby dei rivenditori di auto, contro i poteri forti e chi più ne ha più ne metta, ma la verità è che tra i chilometraggi inseriti a spanne dagli operatori della revisione ministeriale e le sentenze dei giustizieri improvvisati che trascorrevano le giornate alla ricerca di annunci online sospetti, la situazione era diventata insostenibile. È vero, molti delinquenti sono stati scovati, ma altrettanti titolari di autosaloni sono stati danneggiati da accuse infondate o da errori di terzi. Buona parte delle responsabilità sono da attribuire al Ministero dei Trasporti che, come di consueto, non ha comunicato per tempo le finalità della raccolta dati lasciando agli operatori troppa libertà di interpretazione. Come se non bastasse, al terzo anno di registrazioni non era prevista la rettifica, un’assurdità considerando che il dato era notoriamente “privo di valore legale perchè soggetto a errore umano”. Nei primi di Luglio 2018 il paradosso è stato risolto, o meglio rattoppato all’italiana: senza alcuna comunicazione ufficiale, i tecnici del CED (centro elaborazione dati del Ministero dei Trasporti) hanno fornito agli operatori che ne facevano specifica richiesta un modulo da restituire via mail (immagine di sinistra) per avviare la procedura di correzione del valori di percorrenza. Tralasciandone l’eccessiva semplicità, com’è possibile nel 2018 affidare una comunicazione così delicata a un canale obsoleto come la posta elettronica comune? Chi è il soggetto responsabile dell’invio della mail? Esiste una lista di indirizzi autorizzati a inoltrare la comunicazione o chiunque può farlo?

Nonostante questo accorgimento, il nocciolo della questione rimaneva insoluto: come gestire le presunte vittime di errori di inserimento, magari rivendicati a distanza di mesi? La certezza sulla percorrenza non esiste in nessun caso, ma il caos di questo periodo ha favorito correzioni su veicoli manomessi e danni d’immagine per quelli regolari facendo tramontare definitivamente il servizio. Finalmente arriva la svolta: per effetto del Decreto Dirigenziale 211 (link) viene introdotta la nuova etichetta che attesta la revisione ministeriale riportante il chilometraggio trascritto dall’operatore. D’ora in poi, come specificato nella pagina web del servizio comparsa a metà Luglio (immagine in basso), è esclusiva responsabilità dell’utente verificare il dato inserito e, in caso di errore, chiederne immediata rettifica. Tutti i chilometraggi registrati dal 1° Giugno 2018 saranno messi a disposizione nel “nuovo storico” che, si spera, avrà maggior credibilità del precedente.

Per gli utentiChilometri revisione

Aprile 2017: Disponibile sul Portale dell’Automobilista il servizio “Verifica revisioni” che permette di consultare lo storico dei chilometraggi rilevati durante i collaudi.

Maggio 2017: Sparisce lo storico dei chilometraggi, rimane consultabile solo il dato rilevato all’ultima revisione (da qui il nome del nuovo servizio “Verifica ultima revisione”). (approfondimento)

Aprile 2018: Torna disponibile a sorpresa il servizio “Verifica revisioni”(approfondimento)

Giugno 2018: Il servizio “Verifica revisioni” viene nuovamente sostituito da “Verifica ultima revisione”.

I risultati della consultazione del Portale dell’Automobilista con il servizio “Verifica revisioni” (pre 22/6/2018) e “Verifica ultima revisione” (post 22/6/2018). Si noti come con il nuovo servizio viene totalmente occultata la manomissione dell’odometro (da 270000 Km a 113998 Km) convalidata il 20/07/2017 con una revisione anticipata.

Inutile descrivere lo sconforto di tutti coloro che speravano di vedere debellato una volta per tutte il triste fenomeno della vendita di auto con chilometri scalati. L’ipotesi del bug temporaneo che sembrava prendere piede la mattina del 22 Giugno è stata tristemente smentita dal cambio di nome del servizio da “Verifica revisioni” a “Verifica ultima revisione” (link). I limiti di quest’ultimo sono noti, tanto che in più occasioni è stato definito come uno strumento a favore dei truffatori vista la semplicità con cui si poteva e si può tuttora rettificare il dato pubblico. Dalle testimonianze di numerosi operatori del settore emerge che nel periodo Maggio 2017-Aprile 2018 era in voga tra i commercianti disonesti la pratica della “revisione anticipata” (immagine di destra) che consisteva nel far eseguire una revisione ministeriale al di fuori della regolare scadenza dopo la manomissione dell’odometro. Così facendo, la percorrenza reale presente sul Portale dell’Automobilista veniva sovrascritta dall’ultima rilevazione cancellando ogni prova della truffa. Se nel bimestre Aprile-Maggio 2017 sembrava reggere la teoria della scarsa attendibilità dei dati, nel trimestre Aprile-Giugno 2018 la traccia della revisione anticipata lasciava ben poco spazio alla fatasia: il commerciante disonesto era con le spalle al muro ed il veicolo manomesso rimaneva invenduto. –Troppo bello per essere vero…-: siamo in Italia e non c’è spazio per gli onesti. L’aspetto più grave di questa situazione è il silenzio assordante delle autorità che con tale provvedimento dimostrano chiaramente di tutelare gli interessi dei delinquenti a scapito del consumatore che viene privato dell’unico strumento utile per evitare le truffe. Parlare di lobby dei commercianti è riduttivo in questa circostanza poichè la manomissione dei chilometri si può definire il motore di tutto il settore dell’auto. Le case automobilistiche sopravvalutano i veicoli ritirati in permuta* vendendo il nuovo ad un prezzo inferiore, i commercianti lavorano ed i privati hanno l’illusione di fare l’affare sull’usato: perchè rompere questo equilibrio che va avanti da decenni? Dov’è il cambiamento promesso in campagna elettorale dall’attuale governo?

*Le case automobiliste ritirano i veicoli con la quotazione che avranno dopo la manomissione dell’odometro, altrimenti non si spiegherebbero certe supervalutazioni.