Il costo della revisione ministeriale è di 66,88€, tariffa imposta dal Ministero dei Trasporti. Nel caso di esito ripetere/sospeso, il veicolo dovrà essere ripristinato in sicurezza e sottoposto nuovamente a revisione ministeriale entro un mese.
Risultato: In un mese, nel caso di irregolarità riscontrate in fase di collaudo, hai speso 66,88€ (prima revisione con esito ripetere/sospeso) + costi di riparazione + 66,88€ (seconda revisione).
Parlo arabo? Probabilmente per molti si, le statistiche lo dimostrano: “nei centri di revisione privati solo lo 0,1% dei veicoli viene bocciato, mentre presso la Motorizzazione Civile il 6%” (Vincenzo Borgomeo-Mi Manda Rai Tre/Revisioni Auto). Se questi dati rispecchiassero la realtà probabilmente vivremmo nel paese delle favole dove il veicolo circolante più datato ha meno di 4 anni ed ogni automobilista un mese si ed uno no si reca dal meccanico per un check (ovviamente senza badare a spese!). La realtà è ben diversa. In base alle mia esperienza da responsabile tecnico posso affermare che circa il 30% dei veicoli circolanti non è a norma e le carenze vanno dalla lampadina inattiva agli pneumatici usurati, dai fanali rotti ai motori guasti. Come si può facilmente intuire il range di spesa che potrebbe seguire la revisione ministeriale è ampio, da qualche euro per la lampadina a migliaia di euro per i danni più ingenti. Riassumendo quanto detto da Amedeo Valentini di CNA Lazio nel servizio sopra citato, “i centri di revisione sono frutto di una concessione statale ad un’attività che ha le tre categorie, ovvero meccatronico, gommista e carrozziere.” Cosa significa? Semplice, chi effettua le revisioni ha anche le competenze e la possibilità di riparare il veicolo dalla A alla Z e sicuramente non perderà l’occasione di proporre la riparazione al cliente con il veicolo non conforme. Secondo voi è meglio pagare la revisione una sola volta provvedendo in giornata alle possibili riparazioni oppure pagare due revisioni a distanza di un mese? Mi pare abbastanza ovvio che i clienti scelgono la prima opzione e questa è la spiegazione della minima percentuale di veicoli con esito ripetere/sospeso proveniente dei centri di revisione privati. Vi ho convinti? Forse non ancora, ma vorrei entrare a fondo nella questione cercando di chiarire la causa delle cosiddette “revisioni facili“.
“[…]Sai qual’e’ il problema? Che purtroppo svolgiamo una mansione statale in aziende private. Se ci mostriamo troppo inflessibili per etica perdiamo facilmente clienti (purtroppo senza numeri si chiude), se invece ci “nascondiamo” dietro a qualcosa di inevitabilmente incorruttibile tipo le telecamere ecc… passiamo come per chi vorrebbe aiutarti ma non può che sicuramente il cliente medio preferisce… che poi girato l’angolo gliela fanno lo stesso è un altro discorso […]”
Vi propongo una parte di un dibattito tra colleghi che uniforma il punto di vista della gran parte degli addetti del settore. Non ti è ancora chiaro? Immagina che in ogni comune a fine anno avvenga una votazione per sospendere un vigile urbano a favore di una nuova recluta. Chi scegliereste? Probabilmente, anzi sicuramente, il più severo, quello che non lascia passare nulla, il (scusate il gergo) bastardo. Ora ditemi, in un sistema del genere i vigili urbani sarebbero liberi di lavorare liberamente o per paura di perdere il posto di lavoro sarebbero tutti un po’ più accondiscendenti? Per la cronaca il buonismo all’italiana è una caratteristica anche di coloro che potrebbero benissimo farne a meno come le Forze dell’Ordine che spesso multano parzialmente i veicoli per evitare al malcapitato una contravvenzione troppo salata. Sapete quanti veicoli multati per omessa revisione si presentano al collaudo con difetti palesi come fanali rotti, pneumatici usurati o lampadine fulminate? La multa per questi veicoli dovrebbe essere da brivido, invece i clienti se la cavano con 169€ che, in caso di pagamento entro 5 giorni, vengono ridotti del 30%. Lo Stato sconta le multe, le Forze dell’Ordine sono generose, come si può pretendere che i Responsabili Tecnici (semplici incaricati di pubblico servizio che operano nel privato) siano inflessibili? Purtroppo non c’è rispetto nemmeno per chi porta la divisa, che speranze abbiamo noi?
Non amo limitarmi alle lamentele, pertanto vorrei proporre una soluzione per arginare il problema delle revisioni facili. Partendo dal presupposto che il grande problema di fondo è il doppio pagamento della tariffa di revisione in caso di esito ripetere/sospeso, perché non modificare questo procedimento? Per quale motivo se un veicolo viene sospeso dalla circolazione a causa di una luce fulminata, per superare il secondo collaudo deve essere ricontrollato da cima a fondo a distanza di un mese gravando sulle tasche del cliente? Sono fermamente convinto che un’ammonizione sia più educativa di un’espulsione a freddo; questo sistema punitivo per anni ha portato solo al declino del settore e alla perdita di credibilità.
Chiudo l’articolo con alcune domande al giornalista Vincenzo Borgomeo che nel servizio di Mi manda Rai 3 mi è sembrato avere le idee parecchio confuse.
-Ha fatto riferimento alla “media del 10% di veicoli bocciati negli altri paesi europei”; è al corrente delle differenze esecutive tra il nostro sistema revisioni e quello degli altri stati? Ha mai sentito parlare della “controvisita” francese? Le metto a disposizione alcuni dati, purtroppo non certi, ma molto attendibili perchè frutto del confronto tra colleghi del settore da nord a sud.

Alla luce di ciò, come possiamo interpretare il 6% di “bocciati” da parte della Motorizzazione Civile sapendo che è un ente preposto solo al collaudo e non alla riparazione?

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