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La sera del 14 Novembre 2017 è andato in onda a Striscia la Notizia l’ennesimo servizio riguardante le revisioni fasulle fatte da un centro di revisioni a Montecatini Terme.  Per un attimo mi sono immedesimato nell’italiano medio che conosce l’argomento in modo approssimativo e subito ho pensato: –Azz’ guadagnano ‘sti centri di revisione eh, 350€ per una revisione…– e poi:- é proprio vero che l’Italia è il paese dei furbi, si trova sempre il modo per farla franca– oppure – Hai visto?! Lo sapevo! A me in revisione fanno storie per i vetri oscurati e guarda che mezzi che circolano!-. Tutto vero? Purtroppo si, ma è bene fare un po’ di chiarezza per non banalizzare il caso piuttosto grave. Analizziamo il primo attore di questa commedia: il cliente. Se esiste l’offerta delle cosiddette “revisioni facili” vuol dire che c’è domanda e, dato che se ne parla in prima serata, non si tratta di un caso isolato. Chi non è in grado di capire che dietro il pagamento di una tangente c’è qualcosa di losco? Gli stessi che avrebbero il coraggio di definirsi vittima degli eventi e non complici. Ebbene si, caro italiano medio, il primo disonesto sei tu, giudice incorruttibile dal divano di casa e severo ecologista, ovviamente fino a quando il caso non ti riguarda in prima persona.

Calzerebbe a pennello un aforisma un po’ volgare che vi risparmio, ma sono certo che il messaggio è chiaro per tutti. Tranquillo italiano medio, come ti piace sentirti dire, “la colpa non è solo tua”, c’è anche quell’intermediario anonimo che si potrebbe identificare con il delinquente medio che vive di espedienti al margine della legge. Il nemico è sempre qualcuno senza un nome ed un cognome che per convenienza viene etichettato come il marcio della società, il male da estirpare. Questa volta no, non mi accontento e voglio provare a dare un volto al consueto mister X. Se pensate che dietro il mondo delle revisioni ci sia o’sistema, probabilmente avete visto troppe fiction in televisione, proviamo ad indagare:

Passano gli anni, i centri di revisione si moltiplicano senza controllo e la concorrenza spietata fa venire a meno il rigore assoluto con cui bisognerebbe esercitare questa attività; lo spettro di perdere i clienti è sempre dietro l’angolo, proprio dove sorge il nuovo centro che, a quanto dicono, –fa passare tutti i mezzi-. L’unica sicurezza di questi tempi rimane le partnership con gli autoriparatori che portando al collaudo i veicoli dei clienti, garantiscono una mole di lavoro che influisce in maniera rilevante sul fatturato. Se per ogni cliente insoddisfatto, si dice, se ne perdono dieci per il passaparola, cosa possiamo dire per quanto riguarda gli autoriparatori che portano cento veicoli in un anno?

Ora è tutto un po più chiaro o perlomeno più “credibile”?  Il volto dell’intermediario è quello sorridente del meccanico disonesto che in virtù della mole di lavoro che procura al centro di revisioni pretende un trattamento di favore. Volete sapere qual’è il bello? Il meccanico disonesto riceve il più delle volte anche uno sconto sulla tariffa di revisione arrivando a pagarla 50€ contro i 66,88€ imposti dallo Stato. -“Azz’ guadagnano ‘sti mister X“!-

Per concludere, con un po’ di rammarico, cito il terzo ed ultimo delinquente di questa commedia, ovvero il responsabile tecnico, l’operatore che svolge fisicamente la revisione. –Grazie tante, quelli che fanno il tuo lavoro li giustifichi?– No, non giustifico nessuno, ma fra i tre sicuramente il responsabile tecnico è quello che ha meno da guadagnarci (uno si intasca 300€, l’altro ne spende 300 invece che 1000), ma è l’unico che pagherà penalmente questa faccenda.