Efficace slogan pubblicitario? No, grave realtà registrata con lo smartphone alla Motorizzazione Civile di Vercelli. Se fosse il titolo di una campagna di marketing sarebbe pubblicità ingannevole da denuncia, ma purtroppo i fruitori di tale servizio (o disservizio come dir si voglia) non avrebbero le competenze per accorgersene. Uno qualsiasi lo freghi, ma un responsabile tecnico no. È proprio da un operatore privato piemontese che arriva questo video (clicca qui per il link di Youtube) recapitatomi lo scorso Dicembre. Il filmato è stato elaborato per mettere in evidenzia le prove parziali ed i rispettivi tempi di esecuzione:
- Identificazione del veicolo [link diretto] (40 secondi): Il tecnico verifica il numero di telaio che in questo caso è punzonato centralmente sulla paratia abitacolo-vano motore .
Controllo fari [link diretto] (35 secondi): “accenda le luci, anabbaglianti, abbaglianti, frecce…” Come può un semplice esame visivo del funzionamento delle lampadine (tra l’altro solo anteriori) sostituire la prova eseguita con il centrafari [1400€ circa] (foto di destra)? –il centrache?- Avete presente quando l’auto che vi precede sembra abbagliare da un faro? Il centrafari è uno strumento in grado di analizzare l’orientamento del fascio luminoso così da rilevare i comuni errori di montaggio della lampadine dovuti al fai-da-te che convertono, di fatto, gli anabbaglianti in abbaglianti. Un’altra funzione dell’apparecchio è quella di misurare con precisione l’intensità luminosa in Lux (unità di misura internazionale) per confrontarla con i limiti vigenti; volete forse dirmi che il tecnico della Motorizzazione è dotato di occhiali 4.0 con sensori integrati? Quando viene avviato il test nei centri di revisione privati, un timer di 60 secondi + 15 secondi per luce (quindi altri 60 secondi) inibisce l’uso degli altri strumenti per far si che la misurazione venga svolta minuziosamente. Notate qualche piccola differenza?
- Controlli visivi [link diretto] (1 minuto e 45 secondi): Dopo un rapido esame delle cinture di sicurezza (senza verificare gli ancoraggi) e del corretto funzionamento delle portiere, il tecnico osserva spannometricamente gli pneumatici. Nei centri di revisione privati è impossibile un’analisi superficiale del battistrada poichè per ogni pneumatico viene richiesto il costruttore, il modello, la misura integrale e lo spessore misurato manualmente con lo spessimetro [30€ circa]. La compilazione di tutti i campi (immagine sotto) responsabilizza maggiormente l’operatore che, oltre a svolgere più accuratamente l’analisi della sicurezza del battistrada, verifica la corrispondenza della misura con quelle riportate sulla carta di circolazione. -pneumatici ok, sono tondi e neri, può andare-. Va riconosciuto che anche nel settore privato purtroppo non viene data molta importanza ai cosiddetti controlli visivi, ma la Motorizzazione Civile che rappresenta la massima autorità dovrebbe dare il buon esempio.

Analisi opacità [link diretto] (3 minuti): Finalmente una tempistica umana per il controllo delle emissioni, ma quante imprecisioni! Forse non tutti sanno che per i veicoli diesel i valori rilevati tramite l’opacimetro non vanno confrontati con un limite normativo, bensì con un valore relativo al veicolo che in questo caso è riportato nella parte interna del cofano motore. (per approfondire leggi Emissioni diesel fantasma: impossibile monitorarle durante la revisioni) Vista a raggi x? Scherzi a parte, che fine ha fatto il contagiri [2000€ circa]? Il contagiri (foto di destra) fa parte della dotazione obbligatoria per i centri di revisione e di fatto serve a trasmettere i giri motore effettivi al computer che gestisce l’esecuzione dell’analisi dopo aver misurato la temperatura dell’olio motore tramite sonda annessa. -Non sarebbe sufficiente ricavare queste informazioni dalla strumentazione del veicolo?-
Prova freni [link diretto] (2 minuti e 30 secondi): Tempi in linea con quelli del settore privato, ma anche in questo caso manca qualcosa. Tanto per cominciare, il compito di frenare sui rulli viene affidato al cliente che indisturbatamente, al momento di testare il freno di stazionamento, utilizza il freno di servizio a pedale. Secondo voi è normale affidare il controllo più importante per la sicurezza del veicolo all’automobilista inesperto (o furbo)? Non è finita. L’efficienza massima frenante è importante, ma per svolgere una prova ad-hoc è necessario verificare che per raggiungerla non debba venir esercitata una pressione esagerata sul pedale del freno. Ecco che entra in gioco il misuratore di sforzo pedale [1500€ circa] , nient’altro che un sensore che oltre un determinato valore di pressione sul pedale del freno interrompe il test. Ah, dimenticavo, tutto questo viene monitorato dalla fotocamera [1500€ circa] (foto di destra) che immortala il veicolo dandone prova dell’effettiva presenza sulla linea. Avete visto qualcosa del genere?
Prova giochi [link diretto] (3 minuti e 45 secondi): Nulla di eclatante da segnalare per quanto riguarda il controllo dell’avantreno e del sottoscocca, se non che è stata l’ultima analisi della revisione ministeriale. Che fine ha fatto la prova del segnalatore acustico? Contro ogni aspettativa non si tratta di un semplice test alla buona poichè il rumore emesso da clacson viene misurato con il fonometro [2300€ circa] (foto di destra), altro equipaggiamento obbligatorio per il responsabile tecnico privato insieme al relativo calibratore [1000 € circa] per verificare quotidianamente la veridicità della misurazione.
Non è lecito mettere in dubbio a priori la professionalità del dipendente della Motorizzazione Civile come non è corretto affermare che le attrezzature sopra citate sono inutili [quasi 10000€!]. Ogni responsabile tecnico con un briciolo di esperienza è in grado di riconoscere un clacson irregolare senza misurarne i decibel o l’illuminazione insufficiente dovuta all’opacità del faro senza l’ausilio della strumentazione, ma per quale motivo non uniformare le procedure vista l’equivalenza della revisione ministeriale pubblica e privata? L’attrezzatura in dotazione ai centri di revisione privati ha la finalità di limitare l’errore umano ed i tentativi di frode, ma chi garantisce la buona condotta della Motorizzazione Civile? Un errore su un ciclomotore ha un peso, lo stesso su un pullman con a bordo una scolaresca un altro. La cronaca nera insegna, con la sicurezza non si scherza.





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