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L’associazione a tutela degli ispettori tecnici addetti alla revisione ministeriale e dipendenti dei centri di controllo

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Il settore revisioni oggi

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Indice Contenuti

La privatizzazione del settore

Sin dal principio della privatizzazione del settore si è persa di vista la reale funzione della REVISIONE ministeriale, il controllo tecnico del parco circolante indispensabile per la salvaguardia della sicurezza stradale e la tutela dell’ambiente.

Negli anni si è via via instaurata nella mentalità dell’automobilista una falsa convinzione secondo la quale l’operazione tecnica è l’equivalente di un mero adempimento fiscale, complice il basso standard qualitativo dei centri di controllo nazionali.

Vendite da mercato

L’attestazione di “revisione regolare” viene infatti venduta come fosse un comune bene o servizio applicando la tariffa ministeriale, talvolta scontata, ad un controllo superficiale che non ha nulla a che vedere con i dettami della legge.

Le statistiche spaventano

Lo confermano i dati: a fronte di un quasi 100% di veicoli risultati conformi all’ispezione tecnica, permane un parco circolante visibilmente vetusto, inquinante ed in pessime condizioni di manutenzione. A farne le spese, oltre alla collettività, l’ispettore tecnico che, spesso, viene forzato dal titolare del centro di controllo ad effettuare false certificazioni a misura di cliente, regolari, rapide e senza troppe obiezioni.

L’intero settore è in balia di un circolo vizioso senza via d’uscita: adeguarsi alla concorrenza sleale è ormai un imperativo categorico per garantire il sostentamento economico dell’attività, pena la cessazione o banalmente la perdita del posto di lavoro. Occorre pertanto un cambio di rotta trasversale, netto, nell’interesse di tutti i cittadini.