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Maggio 2021

Per gli utenti

E rieccoci qua, purtroppo. L’ultimo articolo di questo calibro risale al giorno 8 Settembre 2018, a circa un mese dal disastroso crollo del ponte Morandi a Genova. Vi consiglio vivamente di leggerlo, almeno vi renderete conto che in fin dei conti, la storia è sempre quella: cambiano i soggetti, le infrastrutture e le dinamiche, ma non la morale. (link articolo). E puntualmente, anzichè imparare dagli errori, ci ricaschiamo. Lungi da me strumentalizzare 14 vittime innocenti, ma per quel che posso mi piacerebbe concorrere affinchè disastri del genere non ricapitino mai più. Sì, mi sento molto chiamato in causa, in primis perchè potevo benissimo essere in prima persona con la mia famiglia sopra quella disgraziata funivia, al pari di tutti quanti voi lettori, ma secondariamente perchè vivo quotidianamente circostanze analoghe, solo più in piccolo. Quanto alla proporzione del fenomeno che mi riguarda direttamente, la revisione periodica dei veicoli, chi può dirlo? Un ponte che cade, come una funivia, fa molto rumore, in tutti i sensi, ma un incidente stradale, magari senza gravi conseguenze, finisce nel dimenticatoio. Ogni tanto ci scappa il morto, uno a Napoli, un altro a Milano, l’indomani a Palermo, ieri a Padova…casi isolati o fenomeno di massa? Ritengo corretta la seconda, ma non potendo dimostrarlo passo oltre ed arrivo al punto.  Senza entrare troppo nel merito della questione, dato che ormai da giorni i media ci tartassano, vi sottopongo un articolo di AGI (link), uno dei tanti pubblicati oggi 26 Maggio 2021. E’ l’imput che aspettavo impazientemente da Domenica, una semplice conferma di quanto era già ampiamente prevedibile. Ne riporto le parte più saliente: “C’erano malfunzionamenti nella funivia, è stata chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la ‘forchetta’, che impedisce al freno d’emergenza di entrare in funzione” [..] La svolta nelle indagini sul disastro della funivia del Mottarone è arrivata nella notte. Tre persone sono state arrestate: si tratta di Luigi Nerini, amministratore della società Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, Gabriele Tadini, direttore del servizio ed Enrico Perocchio, caposervizio.”  Ed eccoci qua, anzi RI-eccoci qua: la storia si ripete. Dalle indagini risuona sempre la solita antifona: un imprenditore che per massimizzare i profitti risparmia sulla sicurezza dei cittadini. Una notizia che ormai non fa più notizia, tanto ne siamo abituati, ma il punto è un altro. Che business e sicurezza non possano andare a braccetto è un dato di fatto, ma vi invito a leggere nomi e ruoli degli indagati. Il titolare, presumibilmente coinvolto nella vicenda, il direttore, che il linea teorica è il suo braccio destro, e poi c’è questo fantomatico “caposervizio”. Premetto di non sapere assolutamente nulla dell’organigramma aziendale di un’infrastruttura del genere, ma questa figura mi ricorda molto quella dell’ispettore, o “responsabile tecnico” della revisione ministeriale. Un ruolo fittizio, un ruolo che esiste perchè deve esistere, un ruolo che esiste perchè qualcuno deve sempre pagare per un sistema con il quale non c’entra assolutamente nulla. Oggi con un supplemento di 50 euro netti nella busta paga siamo tutti “capi”, “responsabili”, “manager”, salvo poi dover sempre abbassare la testa e dire – sì, padrone –. Quando il fine è la salvaguardia della sicurezza, non ci possono essere interferenze e legami di subordinazione: ispettori revisione, responsabili sicurezza, addetti sicurezza e certificatori IN-DI-PEN-DEN-TI. Non vorrei mai più scrivere una pagina del genere.

Il ricordo delle 14 vittime

Per gli operatoriPer gli utenti

In data 30 Aprile 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n.56 (link) recente “disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”. All’articolo 5, inerente ai trasporti, viene menzionato anche l’Art.80 del Codice della Strada che disciplina la revisione periodica dei veicoli. Al comma 4 si leggono testuali parole:

“Il termine di cui all’articolo 92, comma 4-septies, primo periodo, del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n.27. relativo alla revisione periodica dei veicoli di cui all’articolo 80 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, è differito al 31 dicembre 2021.

La prima fonte di diritto citata è il cosiddetto decreto “Cura Italia” (link articolo) trasformato in legge n.27 secondo il normale iter legislativo che prevede la conversione del decreto legge entro 60 giorni dalla pubblicazione, pena la perdita di efficacia. Tutte le revisioni ministeriali con scadenza fino a luglio 2020 venivano rinviate entro il 31 ottobre 2020. Il provvedimento venne poi modificato dal DL Semplificazione (link articolo) convertito nella legge n.120 che integra due nuove scaglioni:

  • Revisioni ministeriali con scadenza ad agosto/settembre 2020 rinviate al 31 Dicembre 2020;
  • Revisioni ministeriali con scadenza ad ottobre/novembre/dicembre 2020 rinviate al 31 Febbraio 2021.

Tralasciando i vari atti legislativi comunitari di proroga, tutto il diritto nazionale in ordine al rinvio delle scadenze della revisione periodica è concentrato nell’art.92, comma 4 del Cura Italia, convertito ed emendato. Attenzione però agli avverbi numerali latini, i suffissi bis, ter, quater, quinquies e così via che identificano le integrazione apportate in un secondo momento al testo originale. Il comma 4-septies non ha nulla a che vedere con le proroghe, ma riguarda gli ispettori ausiliari per le sedi della Motorizzazione Civile:

“Al fine di mitigare gli effetti derivanti dall’attuazione delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, nonché di ridurre i tempi di espletamento delle attività di cui all’articolo 80 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, fino al 31 marzo 2021 gli accertamenti previsti dal medesimo articolo 80 possono essere svolti anche dagli ispettori di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 19 maggio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 17 giugno 2017. Ai predetti ispettori è riconosciuto, per lo svolgimento dell’attività, un compenso, a carico esclusivo dei richiedenti la revisione, determinato secondo le modalità di cui all’articolo 19, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 1° dicembre 1986, n. 870.”

Fino al 31 Dicembre 2021 la Motorizzazione Civile potrà quindi avvalersi per l’espletamento delle attività di revisione dei veicoli degli ex-funzionari pensionati oppure degli ispettori che hanno conseguito il cosiddetto “Modulo C” per l’abilitazione ai pesanti. La novità è tuttavia stata mal interpretata da numerose testate giornalistiche, anche autorevoli, che hanno divulgato fake news in merito ad una presunta proroga delle revisioni al 31/12/2021. Tranquilli, non esiste nulla del genere. Di seguito il calendario dei rinvii attualmente vigente in ottemperanza al Regolamento Ue 2021/267.